Due 19enni ed un 24enne italiani in carcere per l’aggressione fatale avvenuta dopo una lite degenerata in violenza.
Capena (RM) – I carabinieri della Compagnia di Monterotondo, sotto la direzione ed il coordinamento dalla Procura della Repubblica di Tivoli, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale, su richiesta del Pubblico Ministero, nei confronti di due 19enni ed un 24enne italiani, gravemente indiziati del reato di omicidio volontario aggravato in concorso, quali autori, unitamente ad altre persone da identificare, della brutale aggressione che si è consumata nella tarda serata del 5 ottobre u.s. ai danni di Stefano Cena, giostraio di Capena, poi deceduto lo scorso 14 ottobre.
L’intensa attività d’indagine condotta dai Carabinieri della Stazione e della Sezione Operativa della Compagnia di Monterotondo, sotto la direzione del Pubblico Ministero, ha consentito di ricostruire in modo puntuale l’esatta dinamica dell’aggressione avvenuta nei giorni scorsi ai danni di un cittadino, Stefano Cena, residente nella zona.
Le indagini, sviluppate mediante l’utilizzo di strumentazione tecnica di ultima generazione (tra cui sistemi di videosorveglianza e analisi telefoniche) e con le tradizionali tecniche investigative e testimonianze raccolte sul posto, hanno permesso di identificare e arrestare i presunti responsabili.
Secondo quanto emerso, l’episodio violento sarebbe scaturito da futili motivi, preceduti già nel pomeriggio da una prima discussione tra la vittima e uno degli aggressori; nella serata, la situazione è degenerata, coinvolgendo il nucleo familiare della vittima, fino a culminare nella violenta e fatale aggressione ai danni della vittima.
L’uomo in un primo momento è stato circondato e colpito ripetutamente da un gruppo di giovani, tra cui i tre odierni indagati, tutti collaboratori presso la giostra gestita dal fratello della vittima.
Nonostante le numerose percosse, la vittima è riuscita inizialmente ad allontanarsi, ma, notando la moglie in pericolo, ha cercato di allontanarsi per soccorrerla, subendo una nuova e violenta aggressione, cadendo in terra e venendo colpito ripetutamente e brutalmente in parti vitali.
Solo l’intervento tempestivo dei Carabinieri, allertati da alcuni presenti, ha permesso di evitare ulteriori gravi conseguenze, bloccando l’inseguimento che i presunti aggressori avevano intrapreso anche nei confronti del figlio della vittima, accorso in aiuto dei genitori.
A conclusione delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Tivoli, i carabinieri della Compagnia di Monterotondo hanno eseguito tre misure cautelari in carcere a carico dei giovani coinvolti. Gli arrestati sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
L’azione investigativa decisa, rapida ed incisiva condotta dalla Procura della Repubblica con la costante, efficace ed altamente professionale collaborazione dei carabinieri ha permesso di individuare ed arrestare a poco meno di un mese dal tragico evento i presunti autori, in esecuzione del provvedimento cautelare emesso tempestivamente dal GIP di Tivoli su richiesta del PM.
Le indagini continuano a fine di individuare tutti i partecipi al gravissimo episodio di sangue.