Riconosciuta solo l’attenuante della minore età. La famiglia della vittima ha espresso soddisfazione per la decisione dei giudici.
Bologna – Il collegio giudicante del tribunale minorile felsineo ha emesso la sentenza definitiva nel procedimento con rito abbreviato che ha visto imputato un 16enne per la tragedia consumatasi nell’autunno dello scorso anno e costata la vita ad Aurora Tila. La decisione stabilisce una pena detentiva di diciassette anni per omicidio con aggravanti multiple.
Il verdetto accoglie parzialmente la richiesta formulata dalla pubblica accusa, che aveva sollecitato venti anni più otto mesi aggiuntivi per un capo d’accusa accessorio. La difesa aveva invece insistito per l’assoluzione completa, sostenendo l’ipotesi di un evento accidentale e di una scelta autonoma della vittima, precipitata dal terrazzo condominiale il 25 ottobre 2024.
I magistrati hanno confermato tutte le circostanze aggravanti contestate dall’accusa, inclusa quella relativa alle condotte persecutorie reiterate nei confronti della giovane, che aveva posto fine alla relazione sentimentale con l’imputato. L’unico elemento attenuante riconosciuto riguarda la minore età del responsabile al momento dei fatti.
Il team legale della madre della vittima, Morena Corbellini, ha manifestato piena soddisfazione per l’esito del giudizio, sottolineando come il tribunale abbia accolto tutte le richieste formulate dalla parte civile sin dall’avvio del procedimento.
Prima dell’inizio dell’udienza conclusiva, la madre della vittima aveva rilasciato dichiarazioni durissime, attribuendo il gesto a dinamiche di possesso e controllo esercitate dall’imputato nei confronti della figlia, che aveva manifestato la volontà di interrompere definitivamente ogni rapporto.