Un trio internazionale per un concerto unico dove jazz e funk si fondono in un dialogo sonoro di rara intensità.
Milano – È il batterista svizzero Florian Arbenz il protagonista del nuovo appuntamento dell’Atelier Musicale, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, in programma sabato 8 novembre alla Camera del Lavoro di Milano (inizio live ore 17.30, ingresso 10 euro con tessera associativa).
Il jazzista elvetico, insieme al chitarrista brasiliano Nelson Veras e al trombettista inglese Percy Pursglove, proporrà un nuovo capitolo delle sue Conversations, progetto musicale pensato in dodici album nei quali Arbenz incontra personalità della scena internazionale dalla poetica eterogenea.
Un impegno rilevante, ma estremamente interessante, di cui questa formazione rappresenta un nuovo capitolo, che riprende in maniera nuova il primo disco delle Conversazioni, quello del 2001, in cui oltre a Veras c’era il trombettista Hermon Mehari.
La musica del trio di Florian Arbenz spazia attraverso situazioni diversificate, dalle più ritmiche, che guarda anche al funk, a quelle più meditative, includendo pagine più aperte e libere. Musicista dalla duplice formazione e attività, Arbenz si è mosso ad alti livelli sia sul versante della musica eurocolta, sia in ambito jazzistico, collaborando con artisti di caratura mondiale come Greg Osby, Bennie Maupin e Glenn Ferris. Non solo: insieme al fratello Michael ha guidato il trio Vein, una delle formazioni più moderne e originali della scena jazzistica continentale, che unisce il jazz al mondo classico.
Nelson Veras è un noto chitarrista brasiliano che ha sviluppato uno stile unico, unendo chitarra classica, jazz contemporaneo e le radici del suo Paese d’origine. Nel 1998, all’età di 20 anni, è stato uno dei tre vincitori del Premio Visa della Musica Brasiliana insieme a Hamilton de Hollanda. Nel suo percorso artistico è stato in tournée e ha registrato con i Five Elements di Steve Coleman, ha collaborato con Richard Galliano, Manu Katché, Tomasz Stanko e Mark Turner ed è stato membro del quartetto di Aldo Romano.
Ben poco conosciuto in Italia, ma degno di essere ascoltato con attenzione è, infine, il trombettista inglese Percy Pursglove, docente e artista dal forte senso sperimentale. La sua tecnica gli permette di suonare sia in situazioni aperte e con artisti che non rientrano strettamente nell’ambito jazz, sia in contesti più tradizionali, come la celeberrima WDR Orchestra.
Quello di sabato 8 novembre alla Camera del Lavoro di Milano sarà, dunque, un concerto di jazz europeo contemporaneo dove la lezione del modern mainstream, gli influssi del mondo eurocolto e la musica più radicale si incontreranno in un equilibrio davvero raro.