Tragedia di Ercolano, la Procura chiede 20 anni per i titolari della fabbrica abusiva

I pm inquadrano l’esplosione che uccise tre giovani operai come omicidio volontario con dolo eventuale. Quattro anni per chi fornì la polvere da sparo.

Ercolano – Per i magistrati napoletani che conducono l’inchiesta sul disastro avvenuto nel novembre dello scorso anno, la deflagrazione nel laboratorio clandestino di artifici pirotecnici non può essere considerata una fatalità. Stella Castaldo e Vincenzo Toscano sostengono che si tratti di un crimine intenzionale, seppur nella forma giuridica che prevede l’accettazione del rischio di conseguenze mortali.

Partendo da questa qualificazione giuridica, i rappresentanti dell’accusa hanno formulato una richiesta di condanna a due decenni di carcere per i due soggetti ritenuti responsabili in qualità di gestori dell’attività illegale. I pubblici ministeri hanno precisato che in assenza del beneficio previsto dalla procedura processuale abbreviata scelta dagli imputati, avrebbero sollecitato una pena di trent’anni.

Per una terza persona coinvolta nel procedimento, accusata esclusivamente di aver procurato il materiale esplosivo utilizzato nella produzione non autorizzata dei razzi denominati Kobra, la richiesta si ferma a quattro anni di detenzione.