Salvini esclude ritardi per il Ponte sullo Stretto

Il vicepremier conferma il 7 novembre come data limite per la registrazione. Botta e risposta con Bonelli in Parlamento.

Il dossier sul collegamento stabile tra Sicilia e Calabria passa al vaglio della sezione centrale della Corte dei conti, ma secondo il governo la tempistica resta invariata. Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e vicepremier, ha garantito durante il question time alla Camera che la scadenza del 7 novembre per la determinazione sulla registrazione del progetto non subirà modifiche nonostante l’approfondimento richiesto dai magistrati contabili.

L’annuncio è arrivato in risposta a un’interrogazione parlamentare firmata da Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha sollevato questioni sul megaprogetto infrastrutturale. Ma l’incontro in aula si è trasformato in un confronto politico sulle visioni opposte riguardo alle grandi opere pubbliche nel Paese.

Salvini ha colto l’occasione per attaccare frontalmente le posizioni ambientaliste e le forze contrarie alla realizzazione dell’infrastruttura. Secondo il vicepremier, l’approccio critico sistematico verso i progetti di collegamento rappresenterebbe un freno allo sviluppo economico e territoriale dell’Italia. Una linea dura che rivendica la necessità di procedere senza esitazioni verso la concretizzazione dell’opera.

“Se avessimo adottato le sue politiche del no, non avremmo l’autostrada del Sole e l’Alta Velocità e andremmo ancora a cavallo nel nostro Paese”, ha dichiarato il ministro rivolgendosi direttamente a Bonelli. Un paragone provocatorio che equipara l’opposizione al Ponte con un rifiuto generalizzato del progresso infrastrutturale italiano degli ultimi decenni.

Il passaggio alla sezione centrale della Corte dei conti rappresenta comunque un momento delicato per l’iter amministrativo dell’opera. L’organismo è chiamato a verificare la regolarità contabile e la sostenibilità economica dell’intervento, un controllo che in altri casi ha portato a richieste di chiarimenti o modifiche progettuali. Il governo tuttavia mantiene la linea della fiducia, assicurando che non ci saranno intoppi procedurali.