I dirigenti Rasulo e Giordano hanno criticato la firma del CCNL 2022–2024 e hanno chiesto subito il rinnovo per il triennio 2025–2027.
“UGL Salute, per voce dei dirigenti materani Margherita Rasulo e Pino Giordano, commenta la firma definitiva del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro della Sanità Pubblica 2022-2024, che interessa oltre 581.000 lavoratori del Servizio Sanitario Nazionale: infermieri, OSS, tecnici, professionisti sanitari, personale amministrativo e della prevenzione. Quella di oggi non è una giornata di festa per i lavoratori della sanità pubblica – dichiarano Rasulo e Giordano – , ma la conclusione di un percorso lungo e deludente, che non riconosce realmente il sacrificio, la professionalità e la dedizione di chi tiene in piedi, ogni giorno, il sistema sanitario nazionale.”
Gli incrementi economici previsti dal contratto vengono giudicati “ampiamente insufficienti” rispetto all’inflazione e al valore reale del lavoro sanitario.
“Gli arretrati medi non superano i 2.000 euro lordi per 46 mesi, con aumenti mensili di circa 40 euro lordi. Dopo anni di promesse e attese, è un risultato che umilia chi ha dato tutto nei reparti, nei servizi territoriali e nelle emergenze”, sottolineano i rappresentanti UGL Salute.
Secondo Rasulo e Giordano, il risultato di questa trattativa “rappresenta la sconfitta dell’intero fronte sindacale”.
“Non si è riusciti a portare a casa un contratto realmente utile ai lavoratori – spiegano – e oggi ci troviamo di fronte a un documento che non valorizza né tutela chi opera quotidianamente a contatto con i cittadini. Si è perso di vista il cuore del problema: la dignità professionale ed economica del personale sanitario.”
Una riforma del comparto è indispensabile. UGL Salute evidenzia inoltre la preoccupazione per l’introduzione di nuove figure professionali ibride, non chiaramente definite, che rischiano di generare confusione tra ruoli e responsabilità.
“Serve una riforma vera, che premi competenze e professionalità, non un sistema che continua a scaricare le proprie inefficienze su chi lavora”, commentano Rasulo e Giordano. “Infermieri, OSS, tecnici, amministrativi e riabilitatori meritano chiarezza, rispetto e riconoscimento.”
Pur riconoscendo la firma del CCNL come un passaggio necessario per sbloccare la situazione contrattuale, l’UGL Salute invita a guardare avanti: “L’unico spiraglio positivo – concludono – è la possibilità di aprire immediatamente la trattativa per il triennio 2025-2027, con un confronto serio, coraggioso e trasparente. Occorre restituire dignità economica e professionale a chi garantisce ogni giorno il funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale. Il nostro SSN vive grazie ai lavoratori: è tempo che la politica e le istituzioni se ne ricordino”.