CENTOPERCENTOANIMALISTI denuncia gravi violazioni di legge e omissioni delle autorità: richieste sanzioni per organizzatori e Comune.
Padova – Ancora una volta la fiera di Arsego (PD) cerca di aggirare la legge vigente con dei trucchi davvero squallidi, nonostante la nostra PEC inviata al Sindaco, all’Asl veterinaria e Carabinieri, gli Animali fino a ieri sera erano ancora al loro posto. Denunceremo tutti i responsabili, poco, ma sicuro!
Questa la PEC spedita dal nostro Movimento CENTOPERCENTOANIMALISTI In aggiunta alla mia di cui in oggetto, comunico che in data odierna, in occasione della detta sagra di Arsego (pesca alimentare) è stato previsto ed effettivamente realizzato il conferimento di animali vivi come premi per le vincite, anche se furbescamente aggirata la forma. Tra gli animali distribuiti o messi in palio sono stati inclusi uccellini di diverse specie, tra cui pappagalli.
Tale condotta integra gli estremi di reato ex art.727 codice penale in quanto la consegna di animali come oggetti-premio, oltre a configurare un trattamento crudele, non tiene conto delle loro caratteristiche etologiche e delle esigenze fisiologiche e comportamentali, esponendoli a stress, traumi e pericoli insopportabili. Inoltre viene violata la legge 189/2004 in quanto la condotta in esame mette deliberatamente a rischio la vita e l’integrità fisica degli animali.

Altresì viene constatato il mancato rispetto delle ordinanze del Ministero della Salute che vieta in modo assoluto “l’uso di animali vivi come premio, richiamo o in giochi, intrattenimenti, attività divulgative o pubblicitarie” per prevenire le sofferenze degli animali in contesti festaioli e di intrattenimento.
Ricordo che ai sensi dell’art. 13 TFUE gli animali sono esseri senzienti e la loro riduzione a merce di scambio o a oggetto di premio nega questo principio fondamentale.
Pertanto, viste violazioni anche dell’ordine pubblico e di sanità e di igiene pubblica, avendo il Comune di San Giorgio delle Pertiche ricevuto la preventiva segnalazione, tale condotta omissiva potrebbe configurare il reato di omissioni gli atti d’ufficio ex art.328 codice penale oltre ad una violazione di specifiche disposizioni del regolamento comunale in materia di spettacoli e manifestazioni pubbliche.
Si rappresenta, inoltre, che la destinazione di questi animali a privati cittadini, spesso impreparati e privi delle minime nozioni per l’allevamento, ne condanna la maggior parte a un destino di sofferenza, abbandono o morte precoce.

Si chiede pertanto a chi di competenza, previo accertamento quanto esposto (anche attraverso sopralluoghi, sequestro degli animali ancora detenuti per essere destinati a premio e audizione dei testimoni), di voler valutare l’irrogazione delle sanzioni amministrative e penali previste dalla legge nei confronti degli organizzatori della sagra e di tutti coloro che, a vario titolo, hanno concorso nella violazione.
Disporre il sequestro preventivo degli animali ancora in pericolo e inibire il perpetuarsi di tali illeciti per il futuro, anche attraverso l’emanazione di specifici divieti da parte del Comune.