Chiara Petrolini e la paura del carcere

Gli esperti hanno analizzato la giovane accusata di duplice omicidio: “Intenzionalità lucida e fredda, senza ripensamenti”.

Parma – Il processo a carico di Chiara Petrolini, la ventunenne accusata di aver ucciso e sepolto due neonati nel giardino della sua abitazione a Vignale di Traversetolo, si sta concentrando sempre più sugli aspetti psichiatrici e psicologici del caso. Un team composto da sei esperti tra psicologi e psichiatri ha esaminato la giovane attraverso una serie di colloqui, i cui risultati sono confluiti in un documento di circa quaranta pagine.

Durante gli incontri con due psichiatri provenienti da Bologna e Genova, l’imputata ha fornito spiegazioni che hanno lasciato perplessi gli inquirenti. Secondo quanto emerso, avrebbe dichiarato di non essersi aspettata le gravidanze, né la prima né la seconda, aggiungendo però un dettaglio quantomeno sconcertante: la seconda gravidanza sarebbe stata in qualche modo ricercata perché la prima “era andata male”.

Riguardo al primo neonato, ha spiegato di averlo sepolto in giardino per mantenerlo vicino, considerandolo una parte di sé che non l’avrebbe mai abbandonata. Per la seconda gravidanza, ha ammesso di aver sperato che le cose andassero diversamente, ma di non aver rivelato la sua condizione a nessuno a causa di sentimenti di paura e solitudine.

Uno degli aspetti più inquietanti emersi dalle valutazioni riguarda la percezione che la giovane ha dei propri gesti. Avrebbe affermato di non aver mai avuto la sensazione di compiere qualcosa di sbagliato seppellendo i corpi dei bambini. Quando le è stato chiesto perché non avesse chiamato i soccorsi per salvare i neonati, ha semplicemente risposto che non ci aveva pensato.

Durante uno degli incontri avvenuti poco dopo il ritrovamento dei corpicini, ha anche raccontato di aver subito una violenza sessuale nel 2021, episodio che avrebbe segnato profondamente il suo modo di relazionarsi con gli altri, facendola sentire tradita da una persona che considerava amica.

Parlando del suo futuro, si è descritta come una futura maestra con due figli, negando di essere una persona cattiva o violenta. Ha espresso timore per la prospettiva del carcere, manifestando il desiderio di restare ai domiciliari.

Il giudizio del pool di specialisti è severo. Secondo le loro valutazioni, dalle parole e dai comportamenti della giovane emerge una determinazione fredda e calcolata nel raggiungere l’obiettivo finale, senza che siano intervenuti dubbi o ripensamenti, nonostante le circostanze avrebbero permesso scelte diverse.

Gli esperti hanno inoltre sollevato un’ipotesi allarmante: non si può escludere che, se non fosse stata scoperta, avrebbe potuto commettere delitti analoghi in futuro, o che ne abbia commessi altri simili in passato.

Chiara Petrolini è formalmente accusata di duplice omicidio per la morte dei due figli neonati partoriti tra il 2023 e il 2024 nella villa di famiglia a Vignale di Traversetolo, in provincia di Parma. I corpicini erano stati sepolti nel giardino dell’abitazione. Il processo è ormai entrato nel vivo, con una serie di udienze dedicate a ricostruire non solo la dinamica dei fatti, ma soprattutto la psicologia dell’imputata e le motivazioni che l’hanno spinta a compiere questi gesti estremi.

Le carte delle perizie psichiatriche rappresentano uno degli elementi centrali su cui si fonda l’impianto accusatorio e potrebbero risultare decisive per la sentenza finale.