Renzi lancia il nuovo contenitore centrista che esordisce in Calabria. Attesa per Salis che però si defila: “Resto concentrata su Genova”.
Firenze – Quest’anno la tradizionale kermesse fiorentina cambia volto e diventa la vetrina della Casa Riformista. Il nuovo simbolo centrista tappezza gli spazi dell’ex stazione ferroviaria e fa il suo esordio elettorale proprio oggi in Calabria, per poi essere presente nelle consultazioni toscane della prossima settimana e in quelle di novembre, Campania compresa. L’ex premier si mostra fiducioso: “Nella regione meridionale supereremo il dieci per cento”. Il marchio di Italia Viva finisce invece nell’ombra. “Il nostro compito è creare l’ossatura, costruire le fondamenta con chi amministra il territorio”, dichiara il leader toscano, precisando che il movimento da solo non può farcela ma resta indispensabile. Niente voglia di mettersi al centro, assicura, prima va rafforzata la casa e poi si vedrà chi la guiderà.
Ma chi vorrà effettivamente farne parte? Ci sono varie sigle liberali e riformiste, socialisti e repubblicani compresi, ma il vero punto di forza saranno i primi cittadini, figure radicate e riconosciute localmente. Il programma della manifestazione lo conferma: venerdì sera è salito sul palco Beppe Sala, che ha parlato della necessità di “riequilibrare un centrosinistra troppo spostato a sinistra”. Ieri invece hanno sfilato diversi amministratori locali con la fascia tricolore: da Gualtieri della Capitale a Manfredi di Napoli, fino alla più corteggiata, Silvia Salis. La prima cittadina ligure viene indicata da molti come possibile punto di riferimento del progetto, ma lei preferisce mantenersi defilata. Sul palco propone riflessioni di prospettiva, immaginando addirittura un “ministero del futuro” per una politica che guardi avanti invece di rincorrere il consenso immediato. L’applauso è tiepido.
Ai cronisti poi chiarisce che il suo orizzonte resta la città che amministra e che partecipa volentieri alle iniziative di tutte le forze che l’hanno sostenuta, senza preferenze: quella stessa mattina era infatti a un convegno di Avs. Il messaggio è inequivocabile. Paradossalmente raccolgono più consenso Flavio Stasi, sindaco di Corigliano-Rossano che molti avrebbero voluto candidato governatore calabrese al posto di Tridico, e l’assessore romano Onorato, tra i più impegnati nel tessere la rete di amministratori e civici.
“Serve il contributo di ciascuno, vedremo poi chi sarà il candidato premier”, spiega Renzi a La Stampa, ipotizzando che la nuova legge elettorale possa portare a primarie di coalizione. Non entra in questi ragionamenti Bonaccini, presente alla Leopolda da leader dem dopo le critiche ricevute dalla minoranza del partito per essersi troppo appiattito sulla linea della segreteria. “Nessuno per strada mi chiede certificati di riformismo”, replica lui accogliendo con favore qualsiasi tentativo di allargamento del centrosinistra. Dietro le quinte il presidente dem conversa con il ministro Valditara, uno dei tre esponenti governativi presenti con tutti gli onori. Clima cordiale anche con Piantedosi e Crosetto (collegato), autorizzati dalla premier a partecipare. Tra gli ospiti vicini alla maggioranza anche il direttore del Tempo Cerno e il vignettista Osho.
Costruire la Casa Riformista costa. Italia Viva infatti non sparisce: serve per incassare il 2 per mille (l’anno scorso oltre un milione) e incrementare le piccole donazioni. Nelle sale sono ben visibili i totem per versamenti rapidi con carta.