Sequestrato albergo diffuso abusivo

Cinque strutture ricettive, prive di autorizzazione, erano gestite illegalmente come un’unica attività con false certificazioni.

Roma – Un’operazione della Polizia ha portato al sequestro e alla conseguente chiusura di un “albergo diffuso abusivo” in zona Termini-Esquilino. Le cinque strutture, che in apparenza si presentavano come affittacamere e b&b distinti, erano in realtà gestite come un’unica attività ricettiva, ma sprovviste di tutte le necessarie autorizzazioni e certificazioni di sicurezza.

I controlli orientati dagli agenti della Polizia di Roma sugli stabili di via Napoleone III hanno, infatti, disvelato una serie di irregolarità che rasentano il paradossale: un balcone trasformato in lavanderia, con una lavatrice allagata dalla pioggia, ma collegata alla corrente elettrica; un ventilatore per i clienti con il motore sigillato con nastro adesivo da pacchi; fili elettrici scoperti e prese fissate ai muri con mezzi di fortuna.

La situazione di fronte alla quale si sono trovati i poliziotti è apparsa subito estremamente pericolosa per i potenziali rischi che si sarebbero potuti riverberare sugli ospiti e sul personale.

Alle gravissime condizioni riscontrate si è aggiunta, poi, la constatazione che le cinque strutture, di fatto unificate sotto un’unica gestione, raggiungevano oltre cinquanta posti letto senza il certificato di prevenzione incendi prescritto per capacità superiori a venticinque persone.

Accertata, ancora, la falsificazione di alcune certificazioni tecniche sugli impianti elettrici, gli agenti hanno proceduto al sequestro preventivo degli esercizi, deferendo i responsabili all’Autorità Giudiziaria per violazioni in materia di sicurezza e falsità documentale.

La Procura ha convalidato il provvedimento alla luce della situazione di grave pericolo riscontrata all’interno degli impianti.