Frode fiscale nella GDO: sequestri per oltre 4 milioni di euro

Operazione della Guardia di Finanza di Viterbo: smantellato sistema fraudolento con società fittizie e manodopera irregolare in tutto il Lazio.

Viterbo – Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria, costantemente impegnato nel contrasto alla criminalità economico finanziaria, ha eseguito un’indagine, delegata e coordinata dalla Procura della Repubblica di Velletri (Roma), nel settore della Grande Distribuzione, a seguito della quale, su disposizione del Giudice per le indagini Preliminari del Tribunale di Velletri, sono state eseguite misure cautelari patrimoniali.

Nello specifico i finanzieri hanno disarticolato un gruppo di persone, su disposizione della Magistratura, facenti capo ad un nucleo familiare di origine sinica, che gestiva numerose società operative (sei) operanti in tutto il Lazio, le quali, attraverso l’utilizzo di fittizi contratti di appalto per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa di settore, incardinati su società intestati a prestanomi e/o teste di legno, emettevano ed utilizzavano fatture per operazioni inesistenti, omettendo il versamento dell’I.V.A., delle ritenute fiscali, nonché degli oneri di natura previdenziale e assistenziale.

In forza del provvedimento magistratuale emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di
Velletri, con contestuali decreti di perquisizione emessi dal PM presso la Procura dello stesso Tribunale, sono
state eseguite decine di perquisizioni e contestuali sequestri diretti, nonché per equivalente nei confronti dei principali indiziati
, in particolare contanti per euro 356.620,00, denaro in deposito per euro 424.968,97, beni immobili e quote societarie per valori di circa 3 milioni di euro posti alla valutazione dell’A.G..
La Guardia di Finanza volge la sua azione a contrasto delle frodi fiscali in tutte le loro declinazioni, con
particolare riferimento ai circuiti fraudolenti volti alle illecite somministrazioni di manodopera e ai distacchi di
personale fittizi.

In questo caso con l’evasione fiscale e contributiva si attua, di fatto, una concorrenza sleale nei confronti degli altri operatori che, secondo legge, versando tali oneri, hanno più costi nella loro economia aziendale. Di contro, non rispettando le regole, si è nella condizione di offrire alla clientela prezzi inferiori ma non frutto della migliore organizzazione bensì dell’illecito meccanismo.