Il processo prenderà il via a gennaio 2026, 48 enti si costituiscono parte civile. L’uomo riferì di aver sparato per difendersi.
Avezzano – Il Tribunale ha deciso il rinvio a giudizio per il commerciante di 57 anni accusato di aver causato la morte dell’orsa Amarena, esemplare simbolico del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. L’imputazione comprende l’uccisione di animale con l’aggravante della crudeltà.
I fatti risalgono alla notte del 31 agosto 2023, quando nella periferia di San Benedetto dei Marsi l’uomo esplose diversi colpi di fucile contro l’orsa bruno marsicana, una delle specie più rare e protette d’Italia. L’animale morì poco dopo l’aggressione, avvenuta nelle immediate vicinanze dell’abitazione del 57enne.
Nelle prime ore del mattino seguente, il 57enne si presentò spontaneamente alle autorità forestali confessando di aver sparato contro l’orsa. La sua versione iniziale parlava di un gesto difensivo, sostenendo di aver agito per proteggere sé stesso e la propria proprietà dalla presenza del plantigrado.
Tuttavia, l’esame necroscopico e i rilievi balistici hanno fornito elementi che contraddicono la tesi della legittima difesa. Secondo gli accertamenti tecnici, l’orsa sarebbe stata colpita posteriormente, suggerendo un’azione deliberata piuttosto che una reazione istintiva di paura. Questa circostanza ha portato gli inquirenti a ipotizzare un’intenzione omicida nei confronti dell’animale.
La tragedia assume contorni ancora più drammatici considerando che l’orsa era accompagnata da due piccoli cuccioli, dei quali si sono immediatamente perse le tracce dopo la morte della madre. La sorte dei giovani esemplari rimane tuttora ignota, alimentando ulteriori preoccupazioni per la conservazione di questa specie già estremamente vulnerabile.
Il caso ha suscitato un’ondata di indignazione che si è tradotta in una mobilitazione legale senza precedenti. Ben 48 tra enti e associazioni ambientaliste hanno ottenuto l’ammissione come parti civili nel procedimento. Tra questi figura anche il Comune di Villalago, rappresentato dall’avvocato Domenico Ciancarelli, unico ente comunale a costituirsi parte civile.
Il dibattimento è stato programmato per il 19 gennaio 2026 alle ore 9 presso il Tribunale di Avezzano.