Oltre 50mila manifestanti nella Capitale, autostrada bloccata in Emilia-Romagna. Occupata la facoltà di Lettere alla Sapienza.
Roma – Una giornata di protesta che ha attraversato l’intera Penisola, dalle grandi metropoli ai piccoli centri. Lo sciopero generale indetto dai sindacati di base in solidarietà con la popolazione di Gaza ha mobilitato centinaia di migliaia di persone in oltre 80 manifestazioni, con episodi di tensione particolarmente accesi a Roma e Bologna.
Nella Capitale, oltre 50mila manifestanti hanno animato un corteo partito da piazza dei Cinquecento, nei pressi della stazione Termini, attraversando la città in direzione Porta Maggiore. Il serpentone ha percorso oltre quindici chilometri, raggiungendo la Tangenziale Est passando dallo scalo San Lorenzo, per poi fare ritorno alla Sapienza dove gli studenti hanno occupato la facoltà di Lettere. “Questa piazza si merita di occupare una facoltà, continuiamo questi interventi all’interno”, ha gridato uno dei manifestanti prima che il gruppo si riversasse negli spazi universitari.
La metro della stazione Termini è rimasta chiusa per circa sei ore, causando gravi disagi ai viaggiatori. La polizia ha presidiato gli accessi laterali, garantendo l’ingresso alla stazione solo attraverso un piccolo varco in via Marsala. Durante il corteo, alcuni manifestanti hanno scavalcato il guard rail sulla tangenziale, invadendo la corsia opposta e bloccando il traffico, in un’azione che era stata concordata con i funzionari di polizia presenti.
A Bologna, la situazione è degenerata rapidamente in scene di guerriglia urbana. I manifestanti hanno occupato l’autostrada A14 e la tangenziale, scandendo cori contro il premier israeliano Netanyahu. “L’aeroporto non è lontano”, gridavano indicando il prossimo possibile obiettivo del loro slogan “blocchiamo tutto”. Le forze dell’ordine hanno risposto con un cordone di polizia in assetto antisommossa, equipaggiata con maschere antigas, che ha fronteggiato la testa del corteo sparsa tra le corsie dell’autostrada e la tangenziale.
Gli scontri più violenti si sono concentrati in via Stalingrado, nei pressi del tecnopolo e a poca distanza dalla fiera Cersaie, inaugurata proprio oggi. La polizia ha respinto i manifestanti con un fitto lancio di lacrimogeni, mentre i giovani in ritirata hanno lasciato sulla strada biciclette, pezzi di albero e inferriate come barriere improvvisate. Otto manifestanti sono stati fermati dalle forze dell’ordine dopo aver lanciato bottiglie di vetro, mazze e pietre contro la polizia.
La mobilitazione, organizzata dall’Unione Sindacale di Base insieme alle organizzazioni palestinesi e studentesche, ha coinvolto numerosi settori: dai trasporti alle scuole, dalla sanità ai servizi pubblici locali. Le manifestazioni hanno paralizzato diverse città italiane, con episodi di tensione registrati anche a Torino, Pisa, Milano e Porto Marghera, dove un corteo di circa 15mila persone è stato respinto con idranti mentre tentava di bloccare le attività portuali.