Tensione a Milano durante il corteo per Gaza: scontri alla Stazione Centrale

Migliaia in piazza sotto la pioggia. Distrutta la vetrata della stazione, treni deviati e traffico paralizzato. Bruciate bandiere davanti al consolato USA.

Milano – Una giornata di protesta nazionale a sostegno della causa palestinese si è trasformata in guerriglia urbana nel cuore di Milano. Migliaia di manifestanti, tra studenti, lavoratori e attivisti pro-Pal, si sono radunati questa mattina sotto una pioggia battente, dando vita a un corteo partito da piazzale Cadorna e diretto alla Stazione Centrale.

La situazione è degenerata quando un gruppo di giovani vestiti di nero ha tentato di entrare nella metropolitana della Centrale. Bloccati sulle scale mobili dalla polizia, sono scoppiati scontri violenti: lancio di oggetti, uso di estintori, fumogeni e cariche di alleggerimento. I manifestanti hanno eretto barricate con cestini e distrutto la vetrata dell’ingresso principale della stazione. I treni hanno sospeso la fermata a Centrale per motivi di sicurezza.

Alcuni partecipanti al corteo hanno occupato la sede dell’Enel in zona Cadorna, salendo sui ponteggi e tagliando i teloni. In piazza della Repubblica, a pochi metri dal consolato americano, sono stati bruciati simbolicamente le bandiere di USA, Israele, NATO e Unione Europea. “Assassini, assassini”, hanno gridato i manifestanti, accusando il consolato di complicità.

Lo sciopero nazionale ha coinvolto anche il trasporto pubblico: la linea 4 della metropolitana è rimasta chiusa fino alle 13, con una seconda fascia di sciopero prevista dalle 18. L’assessore alla Protezione civile Marco Granelli ha invitato i cittadini alla massima prudenza, mentre le forze dell’ordine restano mobilitate per contenere ulteriori tensioni.

La città è sotto pressione, con danni materiali e forti ripercussioni sulla viabilità.