Due cercatori di funghi cadono nei canaloni, una donna perde la vita

Incidenti in alta Valle Stura e in Ossola. Il Soccorso alpino rilancia la campagna “Funghi sì, rischio no” per la sicurezza in quota.

Cuneo – Due gravi incidenti hanno segnato il weekend sulle montagne piemontesi, coinvolgendo cercatori di funghi in zone impervie. Una donna di 60 anni, residente a Cavallermaggiore, ha perso la vita nel vallone di San Bernolfo, sopra Vinadio, a 1.635 metri di quota. Era uscita con il cognato per cercare funghi, ma non ha fatto ritorno. Le ricerche, avviate in serata, hanno coinvolto il Soccorso alpino, i vigili del fuoco e la guardia di finanza.

La donna è stata trovata cosciente in un canalone laterale ma le gravi ferite riportate nella caduta si sono rivelate fatali. È deceduta poco dopo l’intervento dell’elicottero del 118, abilitato al volo notturno.

Un altro incidente si è verificato in Ossola, dove un uomo di 57 anni è scivolato per circa venti metri in un canalone sopra il campo sportivo comunale, finendo sul greto di un torrente. L’amico che era con lui ha dato l’allarme. Il ferito è stato trasportato in codice rosso all’ospedale di Novara; le sue condizioni sono critiche.

Da inizio settembre, il Soccorso alpino e speleologico piemontese ha già effettuato 24 interventi per cercatori di funghi dispersi o feriti, due dei quali mortali. “Il dato non è allarmante rispetto agli anni precedenti, ma è un segnale da non sottovalutare”, spiegano i tecnici del Sasp.

Le cause principali degli incidenti sono cadute, scivolate, smarrimenti e malori. Il Soccorso alpino raccomanda l’uso di scarponi da montagna, dispositivi GPS e la comunicazione preventiva dell’area di ricerca. L’età media crescente dei cercatori impone una maggiore attenzione alla propria condizione fisica.