Telemedicina, UGL Salute: “È una necessità, non più una promessa. Lo Stato investa ora”

Gianluca Giuliano commenta i dati sull’adesione degli italiani alla sanità digitale: “Serve un SSN protagonista, infrastrutture solide e formazione per il personale”.

“La telemedicina non è più una prospettiva futura, ma una necessità attuale. I cittadini sono pronti ad abbracciare la sanità digitale, ma ora serve un investimento concreto da parte dello Stato. Non possiamo permetterci di sprecare questa opportunità.” Lo dichiara Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale di UGL Salute, commentando i dati pubblicati da Fortune Italia sull’accoglienza positiva da parte dei cittadini italiani verso la digitalizzazione dei servizi sanitari.

L’indagine, realizzata su un campione di oltre 5.200 persone, mostra che:

  • il 78% è disposto a utilizzare la telemedicina per visite, prescrizioni e controlli;
  • il 70% ne ha almeno sentito parlare, e il 55% ne ha un’opinione positiva;
  • oltre il 60% ha rinunciato a cure per motivi economici o di tempo.

“Questo è un dato allarmante e, allo stesso tempo, un’opportunità. Il disagio economico e logistico che porta milioni di cittadini a rinunciare alle cure può essere in parte superato proprio grazie alla digital health. La tecnologia può ridurre liste d’attesa, facilitare l’accesso alle prestazioni e portare la sanità dove oggi non arriva.”

Secondo Giuliano, il digitale rappresenta una leva fondamentale di equità e deve essere integrato strutturalmente nel Servizio Sanitario Nazionale.

“La telemedicina deve essere garantita come servizio pubblico universale. Per farlo servono:

  • infrastrutture tecnologiche solide su tutto il territorio nazionale;
  • formazione specifica per il personale sanitario;
  • piattaforme interoperabili tra Regioni e strutture;
  • il pieno inserimento della telemedicina tra i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).”

Il Segretario UGL Salute sottolinea anche l’importanza del coinvolgimento attivo dei lavoratori nella transizione digitale. “Digitalizzare non significa sostituire il personale, ma metterlo in condizione di lavorare meglio. Chiediamo che ogni passo verso l’innovazione sia accompagnato da contrattazione, tutele adeguate, formazione continua e riconoscimento delle nuove competenze. Gli italiani vogliono una sanità più semplice, accessibile, vicina. Il digitale può aiutarci a costruirla, ma non può essere lasciato all’improvvisazione o solo al privato. Il SSN deve guidare questo cambiamento, e UGL Salute è pronta a fare la propria parte con proposte concrete e spirito costruttivo.”