Milano Linate, uomo invade la pista: voli sospesi

L’intruso bloccato dalla Polaria: l’episodio riaccende il dibattito sulla vulnerabilità degli scali italiani.

Milano – Un episodio insolito ha interrotto la routine mattutina all’aeroporto di Linate, dove un uomo è riuscito ad accedere alla pista dopo aver scavalcato la recinzione perimetrale. La sua presenza ha costretto la torre di controllo a sospendere temporaneamente le operazioni di volo, causando ritardi e disagi. L’uomo, che aveva con sé documenti tunisini ma la cui identità non è ancora stata confermata, si è lasciato bloccare senza opporre resistenza, stendendosi a terra all’arrivo degli agenti della Polizia di frontiera. Dopo essere stato preso in consegna, è stato trasferito in ospedale per accertamenti. Non ha pronunciato alcuna parola e le autorità stanno cercando di capire le motivazioni del gesto, valutando anche eventuali collegamenti con episodi precedenti.

L’intrusione ha riportato l’attenzione sulla vulnerabilità delle aree aeroportuali, già emersa in modo drammatico nel caso di Orio al Serio, dove un uomo aveva perso la vita dopo essersi lanciato nel motore di un aereo. Sebbene le circostanze siano diverse, entrambi gli episodi evidenziano quanto sia difficile garantire un controllo assoluto, anche in contesti ad alta sorveglianza.

Negli ultimi anni, gli scali italiani hanno investito in tecnologie avanzate per rafforzare la sicurezza, tra cui sistemi biometrici e riconoscimento facciale. Tuttavia, un’indagine ha mostrato che in molti aeroporti gli agenti in borghese sono riusciti a superare i controlli portando con sé oggetti vietati, con percentuali di successo superiori al 90%. Questo ha sollevato dubbi sull’efficacia delle misure attuali e sulla necessità di aggiornamenti strutturali e procedurali.

A Linate, il sistema di riconoscimento facciale “faceboarding” era stato introdotto per velocizzare i controlli, ma il Garante per la privacy ne ha disposto la sospensione, ritenendo insufficienti le tutele per chi non desiderava aderire. La decisione ha alimentato il dibattito su come bilanciare esigenze di sicurezza e rispetto dei diritti individuali.

La supervisione della sicurezza aeroportuale in Italia è affidata all’ENAC, che certifica gli scali secondo standard europei e internazionali. Le linee guida prevedono barriere fisiche, controlli a campione e piani di emergenza, ma l’aumento del traffico e la crescente complessità delle minacce impongono una riflessione più ampia. Anche in sede parlamentare si discute di nuove misure per rafforzare la protezione dei principali hub nazionali, in un contesto che richiede investimenti e soluzioni sempre più integrate.