Lotta alla contraffazione: denunce e sequestri

Le Fiamme Gialle hanno sequestrato 820 capi di abbigliamento e accessori sportivi delle più note squadre di calcio dalle griffe farlocche. Denunciato l’esercente furbetto.

Butso Arsizio – Nell’ambito dell’intensificazione delle attività di contrasto ai traffici illeciti, il Comando Provinciale di Varese ha predisposto una serie di dispositivi di prevenzione e repressione della vendita di prodotti contraffatti e di prodotti “non sicuri” per il consumatore che, tratto in inganno dalle artefatte etichette, acquista merce falsa ignorando i potenziali rischi per la salute.

Nello specifico, i militari del Gruppo di Busto Arsizio, nel corso di un “controllo economico del territorio”, svolto nell’area mercatale del citato Comune, volto a verificare il rispetto delle normativa concernente la tutela dei marchi e la sicurezza dei prodotti posti in vendita, hanno sequestrato, nei confronti di un venditore ambulante, di nazionalità italiana, 820 articoli contraffatti costituiti da maglie e pantaloncini delle più note squadre di calcio italiane ed estere, sia “club” (Inter, Milan, Juventus, Napoli, Barcellona, Real Madrid, PSG) che “nazionali” (Argentina, Brasile, Italia), oltre che sciarpe e berretti per un valore commerciale di oltre 16 mila euro.

In particolare, tra gli articoli contraffatti e, quindi, potenzialmente nocivi per la salute dei cittadini, sono state sottoposte a sequestro numerose maglie destinate ai “più piccoli”. Al termine delle attività, il titolare della ditta individuale è stato denunciato all’A.G. competente per i reati di “introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni “falsi” e “ricettazione”.

L’attività condotta dalle Fiamme Gialle bustocche costituisce un’ulteriore testimonianza del costante presidio esercitato dal Corpo, a “tutela dell’ordine e sicurezza pubblica”, a “tutela della leale concorrenza” nel “libero mercato” e alla “tutela del consumatore”, al fine di scongiurare la commercializzazione di prodotti contraffatti e di salvaguardare il consumatore dall’acquisto di prodotti potenzialmente nocivi poiché non rispondenti ai previsti standard di sicurezza. Infatti, reprimere efficacemente la contraffazione vuol dire anche salvaguardare il tessuto produttivo italiano, particolarmente esposto agli effetti dannosi del fenomeno.