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Milano, tra percezione e realtà: la sfida della sicurezza urbana

Episodi di violenza e aggressioni in zona centrale sollevano interrogativi sulla reale sicurezza dei cittadini. Il tema divide politica e opinione pubblica.

Milano – Dopo l’accoltellamento di un giovane di origini egiziane, rimasto gravemente ferito insieme al suo cane, si riaccende l’annosa questione – mai sopita – della sicurezza a Milano. Da una parte, il sindaco Sala, per il quale “il cambiamento è già in corso”, dall’altra il centrodestra, che denuncia una gestione troppo morbida della questione.

L’accoltellamento in piazza Oberdan

Nel primo pomeriggio di venerdì 16 maggio, un giovane di origini egiziane è stato accoltellato nei pressi di piazza Oberdan, a Porta Venezia, zona centralissima del capoluogo lombardo. Il ragazzo, che inizialmente aveva dichiarato di avere 13 anni, è stato soccorso da un automobilista di passaggio e trasportato d’urgenza all’ospedale Fatebenefratelli. Le sue condizioni sono critiche ma stabili. Anche cane che era con lui, un rottweiler, è rimasto ferito. Le indagini sono tuttora in corso.

L’episodio di Porta Venezia ha riacceso il dibattito sulla questione sicurezza a Milano, un tema caldo che, in un contesto cittadino dove si moltiplicano segnalazioni di rapine ed episodi di violenza, soprattutto giovanile, registra una preoccupante escalation.

La questione sicurezza dal punto di vista di Sala

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, più volte intervenuto sulla questione, ha ribadito che: “La sicurezza è una priorità ed un impegno che stiamo portando avanti insieme alla Prefettura, alla Questura e a tutte le forze dell’ordine, che ringrazio”. Il numero uno di Palazzo Marino ha sottolineato come la complessità di una metropoli come Milano attragga la criminalità e come l’aumento del turismo e della movida abbiano modificato le dinamiche urbane.

Sala ha avocato a sé la delega alla sicurezza e ha promosso iniziative in collaborazione con Prefettura e forze dell’ordine, evidenziando un calo dei reati nel 2024 ma riconoscendo la persistente percezione di insicurezza e l’aumento di fenomeni come la violenza giovanile. Il sindaco ha difeso l’operato della sua giunta, sostenendo che a Milano si registri un alto tasso di denunce perché c’è una maggiore fiducia nelle istituzioni.

Il sindaco di Milano, Beppe Sala

La denuncia del centrodestra

L’opposizione di centrodestra, guidata da esponenti come Gianluca Comazzi (Forza Italia), critica duramente la gestione della sicurezza da parte della giunta Sala, definendo le politiche adottate “inefficaci” e lamentando una “gestione troppo morbida”. Si sottolinea la percezione di insicurezza dei cittadini e si chiede un cambio di passo con misure più incisive e una maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio, soprattutto nelle periferie. La Lega ha più volte affermato che l’avocazione della delega alla sicurezza da parte del sindaco sia un’ammissione del fallimento delle precedenti politiche.

Anche il tema dell’immigrazione si è fatto strada nel dibattito politico, a volte strumentalizzato, altre volte legittimamente posto in relazione con la mancanza di controlli su identità e provenienza di persone che vivono ai margini, spesso in condizioni di irregolarità.

Controlli di polizia

I dati sulla criminalità a Milano nel 2024 mostrano una diminuzione complessiva dei reati denunciati rispetto all’anno precedente, in particolare per quanto riguarda furti e rapine. Tuttavia, si registra un aumento degli arresti e una crescente preoccupazione per la violenza giovanile e per i reati legati alla violenza di genere (stalking, violenza domestica).

La questione, però, va oltre la propaganda politica: Milano, come molte metropoli europee, affronta fenomeni complessi legati a diseguaglianze sociali, disagio giovanile e microcriminalità diffusa. L’aggressione avvenuta in pieno centro dimostra come la sicurezza urbana resti una sfida aperta per il capoluogo: i dati in calo restano meri numeri se la percezione di insicurezza cresce tra i cittadini. Occorre un approccio integrato, che unisca prevenzione, presenza sul territorio e inclusione sociale.

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