Protesta pro-Palestina blocca il Consiglio comunale di Milano

Una quindicina di attivisti hanno interrotto i lavori chiedendo lo stop ai rapporti con Tel Aviv.

Milano – I lavori del Consiglio comunale di Milano sono stati interrotti per una ventina di minuti a causa di una protesta pro-Palestina scoppiata nell’aula di Palazzo Marino. Un gruppo di circa quindici manifestanti, seduti tra il pubblico, ha bloccato la seduta al grido di “Palestina libera” e “Stop genocidio”, esponendo bandiere palestinesi.

Gli attivisti hanno rivolto un appello diretto all’assemblea: “Interrompete i rapporti con la città di Tel Aviv perché è una vergogna, alcuni Comuni lo hanno già fatto, dovete vergognarvi. Siete complici del genocidio”. La protesta ha preso di mira il gemellaggio esistente tra Milano e la città israeliana, chiedendone la cessazione immediata.

L’interruzione è avvenuta proprio mentre stava per intervenire il consigliere di maggioranza Gianmaria Radice dei Riformisti, che ha reagito duramente alla contestazione: “Siete degli antidemocratici, siete come gli studenti di Pisa”, ha gridato verso i manifestanti, come riferisce La Repubblica.

La situazione si è momentaneamente distesa grazie all’intervento di alcuni consiglieri del Partito Democratico e di Europa Verde, tra cui Michele Albiani e Francesca Cucchiara, che si sono avvicinati ai protestanti per spiegare le iniziative già in corso. I rappresentanti dell’opposizione hanno informato gli attivisti che stanno raccogliendo le firme per un ordine del giorno che chiede proprio l’interruzione dei rapporti con Tel Aviv e condanna le operazioni militari nella Striscia di Gaza.

Il documento, secondo quanto riferito dai consiglieri, sarà discusso nelle prossime sedute del Consiglio comunale. Dopo il chiarimento e l’animata discussione che ne è seguita, gli attivisti – tra cui alcuni esponenti di Potere al Popolo – sono stati accompagnati fuori dall’aula dai vigili urbani e hanno proseguito la manifestazione davanti all’ingresso di Palazzo Marino.