Villa Pamphili, Kaufmann accusato anche dell’uccisione della compagna

Nuova ordinanza di custodia cautelare per l’americano detenuto a Rebibbia. L’autopsia conferma che Anastasia Trofimova è morta per soffocamento.

Roma – Francis Kaufmann, il 46enne californiano già accusato dell’omicidio della figlia Andromeda, dovrà ora rispondere anche dell’uccisione della compagna Anastasia Trofimova. Una nuova ordinanza di custodia cautelare è stata emessa nei suoi confronti dopo che gli accertamenti seguiti all’autopsia hanno chiarito le cause del decesso della donna, avvenuto per soffocamento.

Secondo l’accusa, Kaufmann avrebbe ucciso prima la compagna e poi, due giorni dopo, la bambina. Il duplice omicidio di Villa Pamphili si sarebbe consumato tra il 3 e il 5 giugno scorsi. Anastasia Trofimova sarebbe stata strangolata durante il sonno nella notte del 3 giugno, mentre dormiva accanto alla figlia. L’uomo avrebbe poi trascinato il cadavere della donna, nascondendolo tra le siepi che delimitano il parco romano.

I rilievi a Villa Pamphili

Il corpo di Anastasia, in avanzato stato di decomposizione, fu scoperto tre giorni dopo insieme a quello della piccola Andromeda il 7 giugno. Le indagini hanno poi accertato attraverso esami del DNA che Kaufmann era effettivamente il padre della bambina, fugando ogni dubbio sulla sua identità e sui legami familiari.

La nuova ordinanza di custodia cautelare, che accoglie la richiesta dei pubblici ministeri coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, dovrà ora essere notificata alle autorità greche. L’obiettivo è estendere il mandato di arresto europeo anche per questa seconda accusa di omicidio aggravato, aggiungendola a quella già contestata per la morte della figlia.

Kaufmann si trova attualmente detenuto nel carcere romano di Rebibbia dopo essere stato estradato dalla Grecia, dove era stato rintracciato dalle forze dell’ordine. Durante la sua detenzione, l’americano ha fatto parlare di sé per alcuni comportamenti sopra le righe, arrivando persino a licenziare il proprio avvocato difensore dichiarando di volersi difendere autonomamente e chiedendo maggiori comfort nella sua cella.