I Carabinieri sgominano un’organizzazione transnazionale che sfruttava giovani connazionali e gestiva spaccio di cocaina e “cocaina rosa”.
Roma – Maxi operazione dei Carabinieri di Roma Centro che, al termine di una lunga indagine coordinata dalla Procura della Repubblica, hanno fermato 11 cittadini colombiani accusati di associazione per delinquere, sfruttamento della prostituzione e spaccio di droga.
Secondo gli inquirenti, il gruppo aveva creato un vero e proprio sistema criminale per reclutare giovanissime donne dalla Colombia, attirandole in Italia con la promessa di guadagni facili. In realtà venivano costrette a prostituirsi, vivendo in “case-dormitorio” alla periferia est della capitale e obbligate a ripagare i costi del viaggio.
Al vertice dell’organizzazione c’era un uomo noto come “Don Carlos”, affiancato dalla moglie e dalla cognata, considerate le matrone del gruppo. Intorno a loro una rete di autisti, accompagnatori e una centrale operativa attiva 24 ore su 24 che gestiva appuntamenti e spostamenti, anche fuori Regione. Le prestazioni venivano pagate con bonifici sul conto del dominus e le ragazze non potevano lasciare i clienti finché la transazione non era confermata.
Parallelamente, le giovani venivano rifornite di cocaina e di “tusi”, la cosiddetta “cocaina rosa”, da offrire ai clienti durante gli incontri. In caso di controlli, ricevevano l’ordine di ingoiare la droga e non rivelare mai la loro reale residenza.
Nel blitz i Carabinieri hanno sequestrato cocaina, marijuana, MDMA, bilancini, oltre 19mila euro in contanti e presunti libri contabili del sodalizio. Documentata anche la presenza di una decina di giovani donne nei locali perquisiti.
Gli arrestati sono stati condotti nei carceri di Regina Coeli e Rebibbia, mentre la moglie di Don Carlos è finita a Napoli-Secondigliano. Per tutti, i Gip hanno disposto la custodia cautelare in carcere, tranne per una donna, madre di un bambino, ai domiciliari con braccialetto elettronico.