La Guardia di Finanza scopre crediti d’imposta falsi: dipendenti mai formati, firme disconosciute e fatture gonfiate.
Grosseto – Una truffa ai danni dello Stato da circa 600mila euro è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Grosseto, che nei giorni scorsi ha dato esecuzione a un sequestro preventivo disposto dal G.I.P. su richiesta della Procura. Nel mirino una società del settore agricolo, accusata di aver indebitamente utilizzato i crediti d’imposta legati alla Formazione 4.0.
Si tratta di agevolazioni introdotte per incentivare le imprese a investire nella formazione tecnica e digitale dei propri dipendenti. L’azienda, però, secondo gli investigatori, avrebbe solo simulato le attività dichiarando di aver svolto corsi nel triennio 2020-2022, mai effettivamente erogati.
Durante le verifiche fiscali, i finanzieri hanno raccolto prove schiaccianti: i dipendenti hanno disconosciuto le firme che attestavano la loro presenza alle lezioni, mentre nessun corso risulta mai organizzato. Per rafforzare l’operazione fraudolenta, sarebbero state prodotte anche false fatture emesse da una società incaricata di fornire docenti e materiale didattico, in realtà mai attivati.
Il sistema illecito ha permesso all’azienda di compensare debiti fiscali con crediti mai maturati, ottenendo così un ingente risparmio d’imposta. Una manovra che, se non scoperta, avrebbe continuato a drenare risorse pubbliche destinate a favorire lo sviluppo delle imprese e l’occupazione.
L’operazione conferma la sinergia tra Procura e Guardia di Finanza nella lotta agli illeciti economico-finanziari e ribadisce l’importanza di tutelare il corretto utilizzo dei fondi pubblici, essenziali per la crescita del Paese.