Scoperti dieci nuovi siti che diffondono video privati rubati. Ecco come difendersi

Dalla camera da letto agli studi medici, un business illecito da milioni di euro basato su criptovalute e piattaforme nascoste. I consigli per salvare la privacy.

Treviso – Camere da letto, bagni, studi medici, uffici e persino angoli intimi delle abitazioni. È questo il materiale che alimenta un mercato parallelo in rete, fatto di milioni di visualizzazioni e pagamenti in criptovalute. Dopo il recente scandalo che aveva fatto emergere un portale estero capace di diffondere immagini private catturate da telecamere domestiche, la società trevigiana Yarix, centro di competenza del gruppo Var Group, ha segnalato alla Polizia Postale di Venezia altri dieci siti web coinvolti nello stesso business illecito.

Secondo gli esperti di Yarix, i portali scoperti rappresentano solo la punta dell’iceberg di una rete molto più estesa. Accanto alle piattaforme raggiungibili tramite motori di ricerca, esiste infatti un sottobosco digitale fatto di link nascosti e comunità chiuse di messaggistica, dove i contenuti circolano senza possibilità di essere realmente fermati. Una volta caricati online, i filmati possono essere scaricati, salvati e ridistribuiti, alimentando all’infinito la catena delle condivisioni.

Il modello di guadagno segue regole ormai collaudate: brevi clip gratuite per incuriosire gli utenti, quindi l’offerta di un accesso a pagamento alle telecamere in diretta, con la possibilità di osservarne le immagini senza alcun consenso dei proprietari. Le cifre oscillano dai 20 ai 600 dollari, a seconda della popolarità dei video, con punte che superano le 20mila visualizzazioni.

Le transazioni avvengono quasi esclusivamente in criptovalute, gestite da bot su Telegram, un sistema che complica il tracciamento degli organizzatori e garantisce anonimato agli acquirenti.

Il fenomeno mette in luce la fragilità dei sistemi di sorveglianza domestici: dispositivi che dovrebbero garantire sicurezza e che, se non protetti adeguatamente, possono trasformarsi in strumenti di violazione della privacy. Ma è possibile difendersi ed evitare che immagini non autorizzate possano finire in rete? E come?

Come proteggere le telecamere domestiche: 5 consigli pratici

  1. Cambiare le password predefinite: mai lasciare quelle di fabbrica, spesso facilmente reperibili online.
  2. Aggiornare il firmware: installare regolarmente gli aggiornamenti di sicurezza rilasciati dal produttore.
  3. Usare reti Wi-Fi protette: attivare la crittografia WPA3 (o almeno WPA2) e disattivare reti non sicure.
  4. Abilitare l’autenticazione a due fattori: ove disponibile, aggiunge un livello di sicurezza in più.
  5. Limitare gli accessi remoti: permettere l’accesso alle telecamere solo da dispositivi autorizzati.
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