Il primo cittadino presenta il piano per rendere balneabile il fiume della Capitale ma i medici avvertono sui rischi sanitari.
Roma – Il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, ha annunciato un ambizioso progetto per trasformare il Tevere in un fiume balneabile entro la metà del prossimo decennio. L’iniziativa prevede la creazione di un tavolo di coordinamento che coinvolgerà istituzioni governative e regionali per pianificare gli investimenti necessari.
Durante una conferenza tenutasi al Padiglione Italia dell’Expo 2025 di Osaka, Gualtieri ha illustrato i dettagli dell’operazione che dovrebbe consentire ai romani di tuffarsi nelle acque del loro fiume storico. “Abbiamo costituito un team di esperti che presto diventerà inter-istituzionale”, ha dichiarato il sindaco, sottolineando come abbia già avviato colloqui diretti con il ministro Pichetto Fratin e il presidente della Regione, Rocca.
Il progetto sembra essere tecnicamente fattibile secondo le prime valutazioni. Il costo dell’operazione, attualmente in fase di stima, dovrebbe risultare inferiore rispetto a quello sostenuto da Parigi per un’iniziativa simile, considerando che la capitale francese partiva da livelli di contaminazione più elevati.

Secondo quanto emerso dalle analisi preliminari, alcune aree del Tevere presentano già oggi caratteristiche che permetterebbero occasionalmente la balneazione. Tuttavia, per garantire una fruibilità completa, specialmente nel tratto situato a valle dell’Aniene, sarà necessario realizzare interventi mirati.
Le autorità della Città metropolitana hanno già avviato un monitoraggio sistematico di tutti gli scarichi che affluiscono nell’Aniene, identificati come una delle principali fonti di inquinamento del fiume. Il sindaco ha specificato che sono state individuate tre o quattro azioni prioritarie da implementare, con l’ausilio della comunità scientifica e tecnologica.
Tuttavia, l’annuncio ha suscitato preoccupazioni nel mondo medico. La Società di Medicina Ambientale (SIMA) ha espresso forti riserve sui rischi sanitari legati alla contaminazione fluviale. Il presidente Alessandro Miani ha evidenziato i pericoli associati alla presenza di batteri fecali come l’Escherichia coli, che possono causare disturbi gastrointestinali, infezioni cutanee e oculari.
Tra i rischi più gravi figura la leptospirosi, patologia trasmessa attraverso l’urina di roditori, che può provocare febbre alta, cefalee e dolori muscolari. Non meno preoccupante è l’esposizione a inquinanti chimici, metalli pesanti e pesticidi, i cui effetti nocivi si manifestano nel lungo periodo.