Dietro le sbarre due pericolosi criminali

I due soggetti, più volte recidivi, dovevano scontare in carcere pene detentive che andavano da 1 anno e due mesi a 13 anni e 8 mesi. Sono stati tradotti in casa circondariale.

Verona – La Polizia di Stato ha eseguito due ordini di esecuzione per la carcerazione, emessi dalla Procura della Repubblica, nei confronti di due cittadini italiani, classe 1970 e 1974, condannati rispettivamente a 1 anno e 2 mesi di reclusione e a 13 anni e 8 mesi di reclusione, oltre a 6.400,00 euro di multa.

In particolare è stato tratto in arresto il cittadino italiano di 50 anni, per il ripristino della pena di 1 anno e 2 mesi di reclusione per lesioni personali commesse a Verona nel 2017. All’atto dei controlli, peraltro, l’uomo, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, contro la persona e per reati inerenti agli stupefacenti fin dai primi anni 2000, ha consegnato agli agenti una modica quantità di hashish per uso personale e, per questo, è stato segnalato alla locale Prefettura.

Nella mattinata di ieri è stato tratto in arresto il cittadino italiano di 51 anni, residente a Verona e di origine sinti, destinatario di un ordine di esecuzione, emesso dalla Procura di Ravenna, di espiazione della pena detentiva di 13 anni e 8 mesi di reclusione e della multa di 6.400,00 euro. La pena è stata determinata come cumulo di pene, poiché il cinquantunenne si era reso responsabile di molteplici reati contro il patrimonio commessi nelle province di Verona, Rovigo e Ravenna, tra cui: una serie di truffe aggravate commesse tra l’anno 2012 ed il 2014 a Rovigo, una serie di furti commessi nell’anno 2018 a Ravenna, una rapina e diversi indebiti utilizzi di carte di credito o pagamento commessa nel 2021 nella provincia veronese.

Anche in questi casi gli epiloghi giudiziari rappresentano un risultato importante dell’azione di contrasto alla criminalità e dell’attività di ricerca dei latitanti e dei condannati in via definitiva, effettuata dai poliziotti della Sezione Catturandi della Squadra Mobile scaligera e frutto del rapporto sinergico e della costante cooperazione con la locale Procura della Repubblica.

Al termine delle formalità di rito, i destinatari dei provvedimenti restrittivi sono stati accompagnati presso la Casa circondariale di Verona-Montorio, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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