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Turista veneta violentata in spiaggia in Albania, fermato un 25enne del posto

La vittima si stava rilassando su un lettino, quando è sopraggiunto l’aggressore. Il giovane ha riferito di un rapporto consenziente ma la sua versione è stata smentita dalle evidenze medico-legali.

Venezia – Una drammatica aggressione ha scosso la località balneare di Durazzo, dove una giovane turista italiana di diciotto anni, originaria della provincia veneziana, è stata vittima di violenza sessuale durante le prime ore del mattino di venerdì. L’episodio si è verificato intorno alle 5:25 nell’area balneare attrezzata di una struttura ricettiva, quando la ragazza si trovava sui lettini della spiaggia dopo una serata trascorsa con il gruppo di amici.

Secondo la ricostruzione fornita dalle autorità albanesi attraverso un bollettino ufficiale, la giovane turista proveniente da Campagna Lupia, comune del veneziano, aveva inizialmente partecipato a una serata di svago insieme ad altri coetanei. A un certo punto della nottata, tuttavia, si era separata dal gruppo per trovare un momento di tranquillità nell’area costiera antistante l’hotel dove alloggiava.

È in questi frangenti che si sarebbe consumata l’aggressione. Un individuo si è avvicinato alla diciottenne e, nonostante i tentativi di resistenza da parte della vittima, ha perpetrato la violenza. La ragazza ha immediatamente sporto denuncia presso le forze dell’ordine locali, fornendo una descrizione dettagliata dell’accaduto e consentendo l’avvio tempestivo delle indagini.

Le investigazioni condotte dalla polizia albanese hanno portato in tempi rapidissimi all’identificazione e al fermo del presunto responsabile. Si tratta di un cittadino albanese venticinquenne, già noto alle autorità per precedenti reati contro il patrimonio e per violazioni della normativa sulle armi. L’arresto è avvenuto nell’arco di poche ore dalla denuncia.

Durante gli interrogatori, l’accusato ha ammesso il rapporto sessuale, sostenendo che si sarebbe trattato di un atto consensuale. Questa versione è stata tuttavia smentita dalle evidenze medico-legali emerse durante gli accertamenti clinici effettuati sulla vittima.

Gli esami medici hanno infatti riscontrato la presenza di contusioni e segni di violenza su diverse parti del corpo della giovane, in particolare nella zona del collo, elementi che confermerebbero l’utilizzo della forza fisica durante l’aggressione. Questi riscontri obiettivi contraddicono nettamente la versione fornita dall’indagato e supportano la ricostruzione dei fatti fornita dalla vittima.

La giovane vittima ha tentato di opporsi alla violenza, senza tuttavia riuscire a sottrarsi all’aggressione a causa della superiorità fisica del 25enne.

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