Circumvesuviana in tilt: passeggeri e personale lasciati soli nell’emergenza

Il sindacato OR.S.A. denuncia cattiva gestione, dirigenti assenti e responsabilità scaricate: a garantire un minimo di sicurezza solo l’esperienza dei lavoratori in prima linea.

Napoli – Esiste un’antica massima partenopea secondo cui durante la bonaccia tutti sembrano capitani esperti, ma è quando si scatena la tempesta che emerge chi davvero conosce il mestiere. Questo principio si è manifestato in tutta la sua crudezza il 3 settembre scorso, quando l’Ente Autonomo Volturno ha offerto l’ennesima dimostrazione di cattiva amministrazione e superficialità gestionale.

L’emergenza ha avuto origine nel pomeriggio, precisamente dalle 16:30 fino al termine delle corse, a causa di un’avaria tecnica grave che ha colpito una delle unità Metrostar. Solo la buona sorte ha voluto che il malfunzionamento si verificasse durante la partenza e non mentre il convoglio viaggiava ad alta velocità. Il mezzo è stato prontamente messo in condizioni di sicurezza grazie alla perizia e all’esperienza del conducente presso la fermata di Pompei Villa dei Misteri.

Da quel momento è iniziato un calvario tanto per i viaggiatori quanto per gli operatori, abbandonati completamente a sé stessi, privi di comunicazioni chiare, prigionieri di responsabili “irreperibili” e vittime di funzionari incompetenti e coordinatori che brancolavano nel buio in cerca di direttive da ricevere e poi trasmettere. Soltanto la preparazione professionale, la competenza tecnica e la capacità di adattamento del personale presente sui treni sono riuscite ad attenuare parzialmente quello che per gli utenti – terminologia prediletta dai vertici aziendali – si è trasformato nell’ennesimo incubo della rete ferroviaria regionale.

Uno dei bus stracolmi

Da tempo viene evidenziato come il vero veleno che contamina l’organizzazione dell’ente ferroviario sia la frammentazione delle competenze tra settore trasporto e settore infrastrutture, che durante le situazioni critiche – per riprendere la metafora marinara iniziale – si preoccupano esclusivamente di salvaguardare la propria posizione scaricandosi reciprocamente le colpe. A questo si aggiunge la leggerezza con cui i vertici hanno assegnato incarichi di responsabilità a personale privo di esperienza, certamente volonteroso ma mai adeguatamente preparato se non attraverso l’improvvisazione sul campo, in ruoli che dovrebbero fornire soluzioni immediate durante le emergenze, con protocolli definiti, accurati e applicati con la rapidità che si confà a un’organizzazione di trasporti affidabile. Le complicate normative interne hanno poi paralizzato e gettato nello scompiglio anche coloro che, tra i funzionari di livello intermedio, avrebbero la motivazione e le capacità per intervenire tempestivamente.

Il confronto col passato risulta impietoso. Due decenni fa l’amministrazione era nelle mani di figure che, pur disponendo al massimo di un titolo di studio medio-superiore, provenivano direttamente dal settore ferroviario, alcuni cresciuti professionalmente proprio nelle linee Circumvesuviana e Flegrea e il servizio procedeva con precisione cronometrica. Attualmente disponiamo di laureati distribuiti ovunque – fa sapere l’organizzazione sindacale OR.S.A. (Sindacato Personale Viaggiante Campania) – e i risultati sono evidenti a tutti. Abbiamo dirigenti velocissimi nell’infliggere punizioni disciplinari ai dipendenti, anche per placare la “caccia alle streghe” fomentata sui social network da sedicenti comici che non trovano altri modi per sfogare le proprie insoddisfazioni personali, ma estremamente lenti quando devono agire per eliminare le cause di malfunzionamenti, roghi e incidenti ferroviari.

Sindacato Personale Viaggiante Campania

Durante questa situazione di crisi del 3 settembre, cercavano di non soccombere passeggeri (visitatori e pendolari) e personale viaggiante, ai quali viene richiesto di indossare in modo impeccabile e puntuale l’uniforme regolamentare. Essi lo fanno con orgoglio, per senso di appartenenza e perché sono consapevoli che, nella diffusa follia di qualche direttore, una camicia portata sopra i pantaloni, ad esempio, può causare sanzioni disciplinari severe. Tuttavia, se indossare un’uniforme deve trasformare macchinisti e capotreno in obiettivi contro cui i passeggeri scaricano le loro legittime frustrazioni, la situazione deve cambiare radicalmente (chiedono dal sindacato).

Per questo motivo verrà richiesto agli iscritti e a tutto il personale di bordo di utilizzare esclusivamente il distintivo con il tesserino di riconoscimento, in modo che durante i disservizi possano confondersi tra la popolazione comune e non diventare bersaglio di aggressioni verbali e talvolta anche fisiche. Il giorno precedente, in diverse occasioni, si è arrivati vicino a tali episodi, evitati solo grazie all’esperienza e all’accortezza di chi era operativo e ha mantenuto costantemente un rapporto di vicinanza con gli utenti, assistendoli con dedizione e premura.

Mercoledì inoltre, numerosi dipendenti hanno prolungato il proprio turno lavorativo senza richiedere compensi per lavoro straordinario, diversi colleghi hanno svolto mansioni non di loro competenza, finalizzate però a garantire la cosiddetta regolarità del servizio per la giornata seguente, in nome di quella dedizione professionale e senso di appartenenza che “ci piacerebbe riscontrare, almeno occasionalmente, anche nel gruppo dirigenziale”.

Circumvesuviana

Particolarmente criticabile risulta anche l’atteggiamento decisamente “inumano” di quei responsabili che non si sono minimamente preoccupati, in tale situazione caotica, di contattare telefonicamente gli operatori in servizio per informarsi sulle loro condizioni e verificare se avessero necessità di qualsiasi tipo di supporto, tanto è il loro interessamento verso coloro che definiscono “risorsa umana” e che evidentemente mirano solo a sfruttare anziché valorizzare.

L’organizzazione sindacale OR.S.A. esprime gratitudine a tutti i lavoratori che il 3 settembre 2025, con il loro senso di responsabilità e la loro competenza professionale, hanno reso meno grave l’ennesima pessima prestazione dell’EAV, l’ultima di una sequenza che sembra non avere fine.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa