Ricostruita dalle Fiamme gialle una base imponibile non dichiarata di 110mila euro. 15 denunce per omessa comunicazione alla Questura e un caso di documento falso.
Napoli – Su impulso del Prefetto Michele di Bari e in collaborazione con le polizie locali dei Comuni di Ischia, Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio, la Gdf napoletana ha intensificato i controlli per contrastare il fenomeno delle locazioni brevi abusive sull’isola. L’operazione, condotta dalla Compagnia di Ischia nei giorni scorsi, ha riguardato oltre 60 strutture ricettive extra-alberghiere, tra case vacanze, bed and breakfast, affittacamere e abitazioni private, con l’obiettivo di verificare il rispetto delle normative sulle locazioni brevi, degli adempimenti fiscali e delle comunicazioni obbligatorie alla Questura.
I finanzieri hanno identificato circa 200 persone e accertato 52 violazioni complessive, così suddivise: 19 strutture non avevano richiesto il Codice identificativo nazionale (C.I.N.), obbligatorio dal primo gennaio di quest’anno per tutte le strutture ricettive, come previsto dalla normativa nazionale per garantire trasparenza e contrastare l’evasione fiscale. 17 strutture non esponevano il C.I.N. all’esterno, violando l’obbligo di visibilità previsto dalla legge. Riscontrati inoltre 15 casi di omessa comunicazione alla Questura dei nominativi degli ospiti, con conseguente denuncia dei responsabili alla Procura. Un cittadino italiano è stato deferito per aver presentato un documento d’identità falso, intestato alla figlia minore ma riferibile a una ragazza di origine marocchina, durante la stipula di un contratto di locazione.
Le interviste condotte ai locatari hanno permesso di ricostruire una base imponibile non dichiarata di circa 110mila euro, relativa a canoni di locazione non denunciati al Fisco. Questi redditi, emersi grazie all’incrocio di dati e alle verifiche immediate, saranno sottoposti a tassazione.