Stretta contro maleducati e incivili grazie alle telecamere: sanzioni fino a 18mila euro, patente sospesa e confisca veicolo. E nei casi più gravi scattano le manette.
Roma – Temi duri per zozzoni e maleducati. Il 9 agosto è entrato in vigore il decreto-legge n. 116, una stretta senza precedenti contro il lancio di rifiuti da veicoli in movimento o in sosta. La normativa cambia tutto perché rende possibile irrogare le multe anche senza bisogno di fermare sul posto l’automobilista incivile, grazie alla possibilità di acquisire immagini nitide delle targhe da telecamere comunali, autostradali o private.
L’obiettivo del provvedimento è duplice: da un lato tutelare l’ambiente, dall’altro aumentare la sicurezza stradale. Il lancio di rifiuti infatti non solo deturpa il paesaggio urbano e rurale, ma può diventare pericoloso per gli altri utenti della strada, inducendo frenate improvvise o colpendo direttamente i veicoli, in particolare motociclisti. Per non parlare del rischio incendi, altissimo se sciaguratamente si gettano i mozziconi ai lati delle strade, dove – specialmente nelle aree rurali e boschive – sono presenti sterpaglie.
Multe a casa senza fermo in strada
Fino a poco tempo fa, punire chi gettava rifiuti dal finestrino era possibile solo tramite il fermo immediato da parte delle forze dell’ordine. Ora, le modifiche all’articolo 15 del Codice della strada autorizzano l’utilizzo di immagini provenienti da qualsiasi sistema di videosorveglianza, anche privato, dentro e fuori i centri abitati. Una volta identificata la targa, la sanzione viene notificata direttamente al domicilio del proprietario del veicolo, tramite incrocio con la banca dati della Motorizzazione Civile.
Multe record e arresti
Il decreto distingue tra rifiuti non pericolosi e pericolosi, stabilendo soglie di sanzioni molto severe. Per mozziconi di sigaretta, fazzoletti e piccoli rifiuti la multa può arrivare a 1.188 euro. Per oggetti più ingombranti, come lattine, bottiglie o sacchetti, la sanzione varia da 1.500 a 18.000 euro e prevede segnalazione alla Procura della Repubblica.
L’arresto, anche differito entro 48 ore, scatta invece se il lancio avviene in aree protette, in prossimità di corsi d’acqua o comporta un pericolo concreto per persone e ambiente. Le pene possono arrivare a sette anni di reclusione nei casi più gravi.
Sospensione patente e confisca veicoli
E non è tutto. Oltre alle multe e alle pene detentive, il decreto introduce sanzioni accessorie di rilievo. Nei casi penali, la patente può essere sospesa fino a sei mesi. Se il veicolo utilizzato per il gesto illecito appartiene a un’azienda, può essere confiscato salvo che la proprietà sia estranea all’autore.
Nei casi di rifiuti pericolosi, le pene detentive variano da uno a cinque anni, con aumenti fino a sei anni in presenza di aggravanti. Anche il titolare dell’azienda può essere ritenuto responsabile per omessa vigilanza, con pene fino a cinque anni e mezzo.
L’introduzione delle telecamere come “sentinelle invisibili”, attive 24 ore su 24, unita all’inasprimento delle sanzioni, punta a scoraggiare drasticamente il malcostume del lancio di rifiuti dalle auto. Chissà se basterà per fermare l’inciviltà e la maleducazione ormai fin troppo diffusi.