Botulino, due le vittime a Cosenza: tre indagati per omicidio colposo

Diamante (Cosenza): sequestrato il furgone del venditore ambulante che ha venduto i panini costati la vita a un uomo e una donna. La Procura di Paola apre un’indagine. Morta una 38enne anche in Sardegna.

Cosenza – Un panino consumato durante una passeggiata sul lungomare di Diamante, in provincia di Cosenza, potrebbe essere costato la vita a Luigi Di Sarno, 52 anni, originario di Napoli, e una donna del Cosentino. La Procura di Paola ha aperto un fascicolo iscrivendo per pra tre gli indagati, a vario titolo, per omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive: si tratta del venditore ambulante che avrebbe venduto il prodotto contaminato e dei legali rappresentanti di due ditte che avrebbero fornito gli alimenti utilizzati per la preparazione dei prodotti venduti.

Le due vittime di Cosenza

Di Sarno ha accusato un malore poco dopo aver mangiato un panino con salsiccia e broccoli acquistato da un venditore ambulante. Nonostante i primi sintomi, aveva deciso di ripartire con la famiglia verso casa, ma durante il viaggio, mentre transitava sull’autostrada nei pressi di Lagonegro (Potenza), le sue condizioni si sono aggravate improvvisamente. Costretto a fermarsi, Di Sarno è deceduto poco dopo. Il corpo è ora all’obitorio dell’ospedale di Lagonegro, dove nelle prossime ore sarà eseguita l’autopsia per chiarire le cause esatte del decesso. L’ipotesi principale resta quella di un’intossicazione alimentare, probabilmente da botulino.

L’altra persona vittima è una donna di 45 anni residente nel cosentino, deceduta nei giorni scorsi a Praia a Mare. Dopo quanto aver appreso degli altri casi, il fratello ha presentato un esposto perché anche lei avrebbe mangiato un panino preso nello stesso camioncino ambulante di Diamante dove hanno mangiato anche le persone ricoverate all’ospedale di Cosenza e Di Sarno. La Procura ha disposto la riesumazione della salma per effettuare l’autopsia. 

Secondo quanto riferisce Quotidiano.net, la Procura sta anche conducendo accertamenti sulla clinica privata di Belvedere Marittimo dove la donna si era recata dopo avere accusato i primi malesseri, che sarebbe la stessa in cui si era recato Di Sarno. Gli inquirenti sospettano che i medici della struttura non siano stati in grado di riconoscere i sintomi dell’intossicazione da botulino e non siano intervenuti in tempo. Due sanitari sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati come atto dovuto per poter effettuate le autopsie su Di Sarno e sulla donna. 

I ricoverati in Calabria

Nel frattempo, sale a 12 il numero delle persone ricoverate all’ospedale di Cosenza con sintomi compatibili con la grave intossicazione da tossina botulinica.  Ben 9 di loro sono gravissimi. I pazienti, tra cui due diciassettenni, hanno dichiarato di aver mangiato lo stesso tipo di panino venduto da un camioncino ambulante sulla stessa area del lungomare.

Sulla vicenda sta indagando la Procura della Repubblica di Paola, guidata dal procuratore capo Domenico Fiordalisi. È già stato disposto il sequestro del furgone utilizzato per la vendita dei panini e sono in corso accertamenti per risalire all’origine della contaminazione.

In giornata la Procura ha rinunciato ad effettuare il sequestro, su tutto il territorio nazionale, di un prodotto usato per la preparazione del sospetto cibo contaminato: il provvedimento, disposto stamani, è stato poi revocato perché, secondo quanto si è appreso, la Procura ritiene che il problema non sia nel prodotto in se ma nella somministrazione.

Una decisione scaturita, probabilmente, dai primi esami effettuati anche dall’Asp su tutti gli alimenti trovati nel food tracker a Diamante al quale si sono rivolte le persone poi intossicate.

Morta una donna anche in Sardegna

Una vittima anche nell’intossicazione da botulino che si era verificata in Sardegna. Si tratta di Roberta Pitzalis, 38 anni, deceduta per improvvise complicazioni dopo il ricovero una donna che aveva mangiato guacamole in un chiosco alla Fiesta Latina che si è tenuta dal 22 al 25 luglio a Monserrato, nell’hinterland di Cagliari. Al momento i ricoverati sono sette, tutti per intossicazione alimentare.

In attesa che le autorità competenti effettuino gli opportuni accertamenti sulla salsa guacamole interessata e su tutti ingredienti utilizzati al fine di verificarne la conformità”, Metro Italia ha ritirato dal commercio “in via precauzionale” la Polpa di Avocado a marchio Metro Chef utilizzata nella preparazione della ricetta.

Attivati i protocolli sanitari in Calabria e Sardegna

“A seguito di due importanti cluster di intossicazione botulinica che si sono verificati nelle ultime settimane in Sardegna e Calabria, il Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del Ministero della Salute ha immediatamente attivato tutti i protocolli sanitari“. Lo rende noto lo stesso ministero in una nota. “Il sistema di intervento – dice Maria Rosaria Campitiello, capo dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie – ha reagito prontamente garantendo ai pazienti l’accesso tempestivo ai trattamenti antidotici salvavita”. 

La rapidità dell’intervento, prosegue Campitiello, “è stata possibile grazie alla rete capillare della Scorta strategica Nazionale Antidoti e Farmaci (Snaf) e alla collaborazione sinergica di tutti gli enti coinvolti. Ricordo che gli alimenti a rischio di tossina botulinica sono le conserve casalinghe preparate sottovuoto, in olio o acqua e, raramente, si tratta di prodotti industriali. Ecco perché è importante rispettare le regole previste per la corretta e sicura preparazione e conservazione degli alimenti”.

Le autorità sanitarie raccomandano la massima prudenza e invitano chiunque abbia consumato alimenti simili nelle ultime ore a rivolgersi tempestivamente ai servizi sanitari in caso di sintomi come nausea, vomito, difficoltà respiratorie o visione offuscata.