Palermo ricorda Antonino Cassarà e Roberto Antiochia, poliziotti uccisi il 6 agosto 1985 dalla mafia

Quarant’anni fa il duplice delitto. Cassarà, 38enne capo della Squadra Mobile di Palermo, collaborava con Falcone e il pool antimafia. Nell’agguato perse la vita anche il giovane poliziotto Antiochia, che era con lui.

Palermo – Questa mattina, in piazza Giovanni Paolo II a Palermo, il capo della Polizia, prefetto Vittorio Pisani, ha deposto una corona d’alloro in memoria del vice questore aggiunto Antonino Cassarà e dell’agente Roberto Antiochia, uccisi dalla mafia il 6 agosto 1985. Alla cerimonia hanno partecipato i familiari delle vittime e le autorità civili e militari.

Antonino Cassarà, 38 anni, capo della Squadra Mobile di Palermo, era uno stretto collaboratore di Giovanni Falcone e del pool antimafia. Le sue indagini furono decisive per l’istruzione del primo maxiprocesso contro le cosche mafiose.

Un momento della commemorazione

Cassarà venne assassinato mentre tornava a casa dalla questura, lasciando la moglie e tre figli. In quel tragico agguato perse la vita anche l’agente Roberto Antiochia, giovane poliziotto che si trovava con lui.

Nel corso della giornata, il prefetto Pisani si è recato presso la caserma “Pietro Lungaro”, dove è stata celebrata una messa in suffragio officiata dal cappellano della Polizia di Stato, don Massimiliano Purpura. A seguire, presso l’aula “Corona” della stessa caserma, è stato proiettato un documentario dedicato alla figura di Cassarà, volto simbolico della lotta dello Stato contro la mafia.

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