Provvedimenti emessi dal Tribunale di Reggio Calabria per attività economiche esposte a contaminazioni ‘ndranghetiste, per un volume d’affari superiore a 25 milioni di euro.
Reggio Calabria – Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha eseguito 20 provvedimenti di applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali dell’amministrazione giudiziaria e del controllo giudiziario nei confronti di altrettante imprese operanti sul territorio reggino, considerate a rischio di infiltrazione mafiosa da parte della ‘ndrangheta.
I provvedimenti, emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, rappresentano il risultato di una complessa attività istruttoria, condotta anche sulla base delle evidenze emerse nel corso delle indagini svolte dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica locale.
Le misure adottate, alternative al sequestro o alla confisca, mirano a garantire sia la continuità operativa delle aziende coinvolte, sia la loro bonifica e successiva reintegrazione nel tessuto economico legale. Attraverso un’attenta attività di vigilanza preventiva, l’obiettivo è infatti quello di contrastare il rischio di assoggettamento delle imprese a interessi criminali.
Le imprese interessate operano in numerosi settori strategici dell’economia locale – tra cui edilizia, agricoltura, ristorazione, stabilimenti balneari, agroalimentare, logistica, giochi e trasporti – per un volume d’affari complessivo superiore a 25 milioni di euro.
Le indagini condotte dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Reggio Calabria, in sinergia con la Prefettura, hanno evidenziato la presenza di legami tra i titolari o amministratori delle imprese e soggetti appartenenti a cosche mafiose. Tali legami si manifestavano sia attraverso rapporti di parentela, sia mediante cointeressenze economiche e contatti finalizzati a ottenere favori o agevolazioni.
Alla luce del concreto pericolo di infiltrazione mafiosa, il Tribunale ha quindi disposto l’adozione delle misure di prevenzione al fine di avviare un percorso di risanamento e legalizzazione delle imprese coinvolte.