Criminalità cinese in Italia, maxi operazione della Polizia di Stato: 13 arresti

Coordinata dallo SCO, l’operazione ha colpito gruppi delinquenziali legati all’immigrazione clandestina, allo sfruttamento della prostituzione, alla droga e alla detenzione abusiva di armi. Coinvolte 26 province, tra cui Verona.

Verona – Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato ha portato a termine una vasta operazione ad “alto impatto”, coordinata dal Servizio Centrale Operativo (SCO), mirata al contrasto delle attività criminali riconducibili alla comunità cinese in Italia. L’operazione si è concentrata in particolare sui reati legati all’immigrazione clandestina, allo sfruttamento della prostituzione e del lavoro, alla contraffazione di prodotti, allo spaccio di stupefacenti e alla detenzione abusiva di armi.

Coinvolgendo le Squadre Mobili di 26 città italiane, con il supporto dei Reparti Prevenzione Crimine, l’operazione è stata preceduta da indagini accurate che hanno consentito di individuare soggetti e luoghi riconducibili ad attività illegali, soprattutto nel contesto di attività commerciali e produttive gestite da cittadini cinesi.

Le investigazioni hanno confermato la presenza in Italia di diversi gruppi criminali cinesi, spesso composti da soggetti provenienti dalla stessa città della Repubblica Popolare Cinese, strutturati in nuclei ristretti e spesso familiari, che operano soprattutto nelle regioni con la maggiore presenza di connazionali, come la Toscana. Le dinamiche interne di questi gruppi si basano su un forte vincolo di appartenenza e su un codice non scritto fondato sull’omertà e sulla vendetta, con faide e intimidazioni che ricordano le mafie tradizionali. In alcuni casi, è stato documentato l’utilizzo sistematico di armi da fuoco da parte di vere e proprie “ali armate” delinquenziali, incaricate di esercitare il controllo del territorio con violenza.

Le indagini hanno anche evidenziato la presenza di rapporti tra la criminalità cinese e gruppi criminali di altra nazionalità, italiani inclusi, con i quali vengono condivisi affari e territori. Tra le attività illecite più significative è emerso l’uso del sistema di trasferimento di denaro illegale noto come “hawala”, che consente movimenti di ingenti somme di denaro in nero a livello internazionale e viene spesso utilizzato per finanziare traffici illeciti come droga, migranti e operazioni di riciclaggio.

A livello nazionale, l’operazione ha portato all’arresto di 13 persone: una per spaccio di stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e porto di strumenti atti ad offendere; due per sfruttamento della prostituzione; una ricercata per rapina aggravata; due ricercate per furto; tre per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti; tre ricercate per cumulo pene e una per tentata estorsione. Inoltre, sono state denunciate in stato di libertà 31 persone, identificate 1.942, controllati 305 esercizi commerciali (di cui due sottoposti a sequestro) e 248 veicoli in 52 posti di controllo. Sono stati sequestrati 550 grammi di shaboo, equivalenti a circa 5.500 dosi, elevate 29 sanzioni amministrative per un totale di 73.382 euro e sequestrati 22.825 euro in contanti.

L’operazione si inserisce nel più ampio progetto operativo denominato “Squadra Mobile”, avviato dallo SCO nel 2023 e già applicato a numerosi altri ambiti di contrasto alla criminalità, come la devianza giovanile, lo sfruttamento della manodopera, il gioco illegale, la prostituzione, i furti di autoveicoli e le irregolarità nelle procedure di ingresso previste dal cosiddetto Decreto Flussi.

Nel contesto locale di Verona, la Squadra Mobile, con il supporto dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, dell’Ufficio Immigrazione e della Divisione PASI, ha effettuato numerosi controlli mirati in particolare ai centri massaggi gestiti da cittadini cinesi. Sono stati controllati 11 esercizi commerciali, di cui 3 centri massaggi, e identificate 75 persone. Un soggetto è stato arrestato in esecuzione di un ordine di carcerazione, un altro è stato denunciato in stato di libertà in quanto irregolare sul territorio italiano, mentre una terza persona è stata accompagnata presso l’Ufficio Immigrazione e destinataria di un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale, con ordine del Questore a lasciare l’Italia entro sette giorni.

L’operazione conferma il costante impegno della Polizia di Stato nel contrasto alle forme più strutturate di criminalità straniera radicate sul territorio nazionale.

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