Il cold case del camionista ucciso nel 1993 a Scanzano Jonico resta irrisolto, tra piste mafiose e traffici di rifiuti mai chiariti.
Scanzano Jonico – Trentadue anni. Un tempo infinito per i figli Davide e Daniela De Mare, che ancora aspettano giustizia per l’omicidio del padre Vincenzo, autotrasportatore della Latte Rugiada Spa ucciso a colpi di fucile il 26 luglio 1993 nel suo podere della contrada Terzo Caracciolo.
Un delitto irrisolto che si aggiunge ai tanti cold case del Metapontino, un fascicolo chiuso nel tribunale di Matera come “un omicidio commesso da ignoti”. Vincenzo fu colpito al capo e al petto con due fucilate mentre stava arando col suo trattore.

Un uomo onesto che aveva detto “no” a personaggi potenti, pagando con la vita la sua integrità.
Le indagini senza fine
Il caso De Mare rappresenta un emblematico esempio delle difficoltà investigative nel Metapontino degli anni ’90. Le indagini si sono susseguite in un labirinto di piste mai concluse. Prima i carabinieri accusarono un pensionato, che fu poi scagionato. Successivamente la Polizia indagò sui traffici di rifiuti Nord-Sud, ma anche questa pista si concluse con un’archiviazione.
Il momento più significativo arrivò nel 2005, quando la Direzione Distrettuale Antimafia riaprì il caso. Cinque persone tra colletti bianchi e malavitosi furono indagate per un delitto di mafia legato al traffico dei rifiuti sporchi. Secondo la ricostruzione della DDA di Basilicata, De Mare si oppose a questi traffici e per questo venne ucciso. Ma anche questa inchiesta si concluse con un’archiviazione.
L’ultima fase processuale ha riguardato l’accusa di false dichiarazioni al pubblico ministero contro un agricoltore, condannato in primo grado ma con reato prescritto in appello. Un’altra sconfitta per la giustizia.
Un territorio segnato dalla criminalità
Il Metapontino degli anni ’90 era un’area particolarmente esposta alle infiltrazioni criminali. Nel 2018, per il 25esimo anniversario dell’omicidio, solo l’associazione antimafia Libera, con il vicepresidente nazionale Marcello Cozzi, ha ricordato pubblicamente Vincenzo De Mare.
La zona di Scanzano Jonico e del Metapontino ha continuato negli anni a essere teatro di operazioni antimafia. Nel 2019 è stata smantellata un’organizzazione di stampo mafioso con base a Scanzano Jonico, dedita al racket delle estorsioni, tentato omicidio, incendi ai danni di aziende agricole operanti nel settore orto-frutticolo e di aziende edili del Metapontino, rapine e spaccio di stupefacenti.
Dopo 32 anni, i familiari di Vincenzo De Mare non si arrendono. In tanti hanno dimenticato ma non i figli Davide e Daniela. Non chi ha seguito passo dopo passo l’evolversi di inchieste chiuse senza scoprire gli autori dell’efferato crimine.
Solo l’associazione antimafia Libera continua a ricordare pubblicamente Vincenzo De Mare negli anniversari dell’omicidio, organizzando commemorazioni a Scanzano Jonico per tenere viva la memoria di un uomo che non si piegò al crimine.