Migranti, la Corte UE sui Paesi sicuri: Palazzo Chigi protesta, Salvini attacca

La sentenza europea stabilisce che i giudici possono valutare le designazioni degli Stati. Il governo: “Riduce l’autonomia, ma non ci fermeremo”. L’Anm: “Operato dei magistrati italiani era corretto”.

Lussemburgo – La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha emesso una sentenza che scuote il dibattito politico italiano sul protocollo Italia-Albania e la gestione dei flussi migratori. Secondo la decisione, “un Paese può designare Paesi d’origine sicuri mediante atto legislativo, a patto che tale designazione possa essere oggetto di un controllo giurisdizionale effettivo”.

Il governo italiano ha reagito duramente attraverso una nota ufficiale: “È un passaggio che dovrebbe preoccupare tutti, incluse le forze politiche che oggi esultano per la sentenza, perché riduce ulteriormente i già ristretti margini di autonomia dei Governi e dei Parlamenti nell’indirizzo normativo e amministrativo del fenomeno migratorio”.

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Migranti

L’esecutivo sottolinea come “la decisione della Corte indebolisce le politiche di contrasto all’immigrazione illegale di massa e di difesa dei confini nazionali”, definendo “singolare” che ciò avvenga “pochi mesi prima della entrata in vigore del Patto UE su immigrazione e asilo, contenente regole più stringenti”.

Nonostante le critiche, Palazzo Chigi assicura che “il governo italiano per i dieci mesi mancanti al funzionamento del Patto europeo non smetterà di ricercare ogni soluzione possibile, tecnica o normativa, per tutelare la sicurezza dei cittadini”.

I dettagli della sentenza

La Corte ha stabilito che “uno Stato membro non può includere nell’elenco dei Paesi di origine sicuri” un Paese che “non offra una protezione sufficiente a tutta la sua popolazione”. Questa condizione resterà valida fino all’entrata in vigore del nuovo regolamento UE, prevista per il 12 giugno 2026, anche se “il legislatore UE può anticipare la data”.

La replica dell’Associazione magistrati

Il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Cesare Parodi, ha difeso l’operato dei giudici italiani: “Nessuno remava contro il governo. Era stata proposta un’interpretazione dai giudici italiani che la Corte di giustizia dell’Unione europea dice essere corretta. È giusto saperlo, senza polemiche ma per amore di chiarezza”.

L’attacco di Salvini

Dure le parole del vicepremier Matteo Salvini da Pesaro: “La sentenza che arriva dalla Corte Europea contro l’Italia è scandalosa, imbarazzante, limita la possibilità di controllare i confini e contrastare i trafficanti di esseri umani”. Salvini ha accusato la decisione di cancellare “la sovranità nazionale”, definendola “pericolosa” e “l’ennesima dimostrazione di un’Europa che non funziona”.

Matteo Salvini

Il leader della Lega ha inoltre ribadito che “decidere se un Paese è sicuro o meno è una decisione politica” e che lasciare tale decisione ai magistrati rappresenta un problema: “Si candidi, perché ne sono sbarcati troppi. Questa sentenza è grave, un precedente grave. Queste istituzioni sono un danno”.

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