Truffa da un milione a un’anziana, due in manette a Bologna

I due si sono spacciati per carabinieri, sono entrati in casa con la scusa di un controllo e le hanno svuotato la cassaforte.

Bologna – Due italiani, classe 1985 e 1994, sono stati arrestati dalla polizia a Bologna perché gravemente indiziati di aver commesso, nel maggio scorso, un furto ai danni di un’anziana signora, per un valore di 1 milione di euro.

La vittima ha raccontato che, rientrando a casa, si era trovata davanti due individui, uno dei quali indossava una casacca con la scritta “Carabinieri”. I due le hanno detto di dover effettuare un controllo in casa, sostenendo che era appena stato perpetrato un furto nella sua abitazione e che gli autori erano stati arrestati. Intimorita, la donna li ha fatti entrare, accompagnandoli durante il controllo dell’abitazione, disposta su due piani, e aprendo anche il caveau dove custodiva gioielli e oggetti preziosi. Durante la presunta ispezione, i due uomini si sono allontanati frettolosamente, lasciando il caveau aperto. Solo in quel momento la vittima ha realizzato che era stata derubata. I valori asportati sono stati quantificati in circa 1 milione di euro.

Ricevuta la denuncia, gli investigatori si sono messi subito al lavoro. Dopo un’attenta audizione della vittima, hanno esaminato i filmati di videosorveglianza che riprendevano l’ingresso con i due malfattori e la loro fuga con in mano la refurtiva.

Grazie all’analisi di telecamere posizionate in un’area più ampia, è stato possibile individuare che i due erano giunti e si muovevano con un motociclo di grossa cilindrata con targhe contraffatte. Seguendo i transiti telematici, i poliziotti hanno identificato un parcheggio con due camper di grosse dimensioni, uno con targa italiana e uno con targa francese, utilizzati da famiglie sinti residenti in provincia di Vercelli e Torino.

Il confronto tra le immagini dei capifamiglia e quelle riprese durante il furto ha portato a una corrispondenza presunta, poi confermata dalla vittima mediante riconoscimento fotografico. Sono quindi partiti servizi di appostamento per ricostruire il modus operandi: gli indagati si spostavano in Motorhome con le motociclette all’interno, usate per individuare le vittime. Le scorribande duravano ore e i mezzi venivano parcheggiati lontano dai camper per evitare collegamenti. Solo al momento di abbandonare la zona, le moto venivano caricate nei caravan. Al termine dell’indagine, la Squadra Mobile ha redatto un’informativa dettagliata, sulla base della quale il Pubblico Ministero ha richiesto al GIP del Tribunale di Bologna l’emissione della misura cautelare, concessa il 16 luglio 2025.

Dopo giorni di ricerche e con l’obiettivo di effettuare le due catture in simultanea, i due soggetti sono stati individuati nella provincia di Rimini, a bordo dei loro caravan. Durante la perquisizione personale e domiciliare, gli agenti hanno trovato attrezzi da scasso, indumenti compatibili con il furto, denaro in contanti, preziosi di dubbia provenienza e una moto usata per i colpi. Gli arrestati, gravati da precedenti specifici, sono stati portati nelle Case Circondariali di Rimini e Ravenna. Attualmente si procede nella fase delle indagini preliminari, con la presunzione di innocenza per gli indagati.

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