Rissa mortale a Rovigo: cinque fermi, uno per l’omicidio di Amine Gara

Il 23enne era stato ferito mortalmente con un coccio di bottiglia nel corso di uno scontro tra gruppi di tunisini e pakistani.

Rovigo – Cinque giovani di nazionalità pakistana sono stati fermati nella giornata di ieri, 24 luglio, tra il Veneto e il Lazio, ritenuti responsabili della violenta rissa avvenuta nella notte di sabato 19 luglio a Rovigo, che ha causato la morte del 23enne tunisino Amine Gara e il ferimento di un suo connazionale. L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Rovigo e guidata dalla procuratrice Manuela Fasolato, ha visto l’intervento delle squadre mobili di Rovigo, Chieti e Latina.

Il tragico episodio si è verificato poco prima della mezzanotte nei giardini delle Due Torri, adiacenti a Piazza Matteotti, nel cuore del centro storico di Rovigo. Secondo le ricostruzioni, la rissa è scoppiata tra due gruppi di giovani stranieri, uno di origine tunisina e l’altro di origine pakistana, che hanno fatto uso di coltelli e cocci di bottiglia. Amine Gara è stato colpito al collo con un frammento di bottiglia, riportando una ferita mortale che ha causato uno shock emorragico. Trasportato d’urgenza in ospedale, il giovane è deceduto poco dopo. Un altro tunisino, coinvolto nello scontro, è rimasto gravemente ferito ed è tuttora ricoverato.

Le indagini hanno permesso di identificare rapidamente i responsabili grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza e alle testimonianze raccolte sul posto. La rissa sarebbe scaturita da una vendetta: due giorni prima, il 17 luglio, Amine Gara e altri giovani tunisini e marocchini avrebbero aggredito due membri del gruppo pakistano, alimentando tensioni che sono culminate nell’agguato mortale.

Dei cinque fermati, solo uno, identificato come H.A., è accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione per aver colpito Amine Gara al collo con un coccio di bottiglia. Gli altri quattro, T.M.Q., R.T.U., A.A. e R.S., sono indagati per rissa aggravata e, in alcuni casi, per tentato omicidio in concorso anomalo nei confronti del connazionale di Gara ferito durante lo scontro. H.A. è stato fermato ad Aprilia (Latina), due a Rovigo e altri due a Torino di Sangro (Chieti). Le indagini hanno evidenziato che i partecipanti alla rissa erano armati di frammenti di bottiglia e oggetti contundenti, e che H.A. indossava un passamontagna per nascondere la propria identità, un elemento che rafforza l’ipotesi della premeditazione.

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