Il chirurgo indagato per la morte di Simonetta Kalfus sorpreso a operare in casa

Carlo Bravi, 73 anni, già sospeso dall’Ordine è stato trovato dai Nas mentre eseguiva un intervento chirurgico su un letto.

Roma – Un intervento chirurgico clandestino in un appartamento al Quadraro è stato interrotto dai carabinieri del Nas, che hanno sorpreso Carlo Bravi, medico di 73 anni già interdetto dalla professione, mentre si apprestava a eseguire un’otoplastica su una giovane paziente di 22 anni. L’operazione illegale si stava svolgendo in condizioni igieniche precarie, con la ragazza stesa su un lettino improvvisato in una camera da letto circondata da rifiuti, vestiti e scarpe sparsi ovunque.

Bravi era stato interdetto dalla professione medica perché indagato per la morte di Simonetta Kalfus, una paziente deceduta durante un intervento di liposuzione. A suo carico anche un’accusa per gravi lesioni a un’altra paziente. Nonostante il divieto di esercitare, il medico aveva organizzato questa operazione clandestina con la complicità di un’assistente di 65 anni, ex infermiera specializzata già in pensione.

Simonetta Kalfus
Simonetta Kalfus

Le indagini hanno rivelato i dettagli dell’operazione illegale. L’appartamento era stato messo a disposizione da una famiglia di sudamericani, della stessa nazionalità della giovane paziente. La scelta del luogo non era casuale: si trattava di un ambiente privato, lontano dai controlli sanitari, dove poter operare indisturbati.

Il medico aveva adottato precauzioni per evitare di essere scoperto. Secondo quanto emerso dalle indagini, Bravi sarebbe arrivato sul posto in auto insieme all’assistente ma per paura di essere pedinato avrebbe fatto alcuni giri intorno al palazzo prima di parcheggiare a una certa distanza. I due complici avevano poi proseguito a piedi fino all’appartamento, cercando di non destare sospetti.

L’aspetto economico dell’operazione illegale prevedeva un compenso di circa 500 euro che la paziente avrebbe pagato per l’intervento.

Quando è stato fermato dai carabinieri del Nas, Carlo Bravi ha tentato di minimizzare la gravità della situazione fornendo una giustificazione: “Stavo solo togliendo una cisti”, ha dichiarato il medico.

La situazione legale di Bravi si aggrava ulteriormente con questo nuovo episodio. Non avendo rispettato il divieto di esercitare la professione medica per sei mesi, come stabilito dalle autorità competenti, il professionista sanitario rischia l’arresto. La violazione del provvedimento di interdizione rappresenta infatti un reato che può portare a conseguenze penali ancora più severe.

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