Andrea Cavallari strage corinaldo

Strage di Corinaldo, catturato a Barcellona Andrea Cavallari: era evaso dopo la laurea

Il 25enne, condannato a 11 anni e 10 mesi, aveva fatto perdere le proprie tracce il 3 luglio dopo la discussione della tesi all’Università di Bologna. Arrestato in strada in Spagna.

Barcellona (Spagna) – È stato catturato in Spagna Andrea Cavallari, uno dei sei giovani condannati per la strage nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona, avvenuta nel dicembre 2018. Il 25enne si era reso irreperibile lo scorso 3 luglio, subito dopo aver discusso la tesi di laurea all’Università di Bologna, approfittando di un permesso temporaneo dal carcere.

Cavallari è stato fermato nella tarda mattinata a Barcellona, mentre camminava per strada. Era ricercato da due settimane, dopo essersi allontanato dal centro storico di Bologna al termine di un pranzo con i familiari, a cui aveva partecipato subito dopo la cerimonia accademica.

Andrea Cavallari era in carcere per omicidio preterintenzionale, lesioni gravissime e rapina. Aveva avuto il permesso di uscire per laurearsi ma non era più rientrato

Condannato per la strage di Corinaldo: 11 anni e 10 mesi

Andrea Cavallari era detenuto presso il carcere della Dozza, condannato in via definitiva a 11 anni e 10 mesi di reclusione per il suo ruolo nella tragedia avvenuta nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018 a Corinaldo (Ancona), dove sei persone – tra cui cinque adolescenti – morirono schiacciate dalla calca dopo che era stato spruzzato spray urticante per favorire furti con strappo.

Cavallari faceva parte della banda dello spray, un gruppo di giovanissimi dediti a rapine nei locali affollati durante eventi e concerti. L’indagine, coordinata dalla Procura di Ancona, aveva portato alla condanna del gruppo per omicidio preterintenzionale, lesioni gravissime e rapina.

L’evasione dopo la laurea. Ora si attende l’estradizione

Il giorno della fuga, Cavallari aveva ottenuto un permesso speciale per poter discutere la tesi universitaria presso l’ateneo bolognese. Dopo aver festeggiato con i parenti, si è dato alla macchia, facendo perdere le sue tracce per oltre due settimane. Le forze dell’ordine avevano immediatamente attivato le ricerche a livello internazionale.

Immediate le polemiche:  “Perché era senza scorta? Mi sento preso in giro”, aveva commentato Francesco Vitali, fratello di Benedetta, 15 anni, a Il Resto del Carlino. Mentre su La Repubblica Paolo Curi, che quella notte ha perso la moglie Eleonora Girolimini, aveva lanciato un j’accuse ancora più pesante: “Lei è morta per colpa sua e lui non si è pentito: andava sorvegliato”.

La cattura a Barcellona è avvenuta grazie alla collaborazione tra le autorità italiane e quelle spagnole, coordinate attraverso il mandato d’arresto europeo. Ora si attende l’attivazione delle procedure di estradizione verso l’Italia, dove Cavallari dovrà scontare il resto della pena.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa