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Garlasco, “è stato un operaio egiziano a consegnare gli attrezzi ai carabinieri”

Li avrebbe trovati lui, anni prima, nel canale di Tromello, prima che fosse bonificato. Nessun elemento per dire che tra di essi ci sia l’arma del delitto.

Pavia – Colpo di scena nel caso di Garlasco. Le operazioni di dragaggio del canale di Tromello, effettuate il 14 maggio scorso, non avrebbero portato al ritrovamento dell’arma del delitto con cui fu uccisa Chiara Poggi nel 2007. Lo si apprende da fonti vicine alle indagini, che confermano quanto anticipato dalla trasmissione Ore 14 Sera di Rai 2.

Durante le operazioni, i carabinieri sono stati condotti nell’abitazione di un operaio egiziano, residente proprio nei pressi della roggia, che aveva conservato alcuni attrezzi – un martello, una piccozza e un attizzatoio – trovati anni prima nello stesso canale, prima ancora che fosse bonificato. Il passaparola tra i cittadini del piccolo centro della Lomellina avrebbe messo gli investigatori sulle sue tracce.

Gli attrezzi, ricondotti dal super-testimone Gianni Bruscagin al delitto, sono stati consegnati ai militari e verranno analizzati, ma al momento non ci sono elementi che permettano di collegarli all’omicidio.

Resta dunque irrisolta la questione dell’arma, ad oggi mai ritrovata, che rappresenta uno dei tanti nodi ancora aperti nel controverso caso che vide condannato in via definitiva Alberto Stasi.

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