miseno bacoli

Riemerge l’antica Miseno: spettacolare recupero subacqueo nei fondali di Bacoli

Dal porto romano della Classis Misenensis affiorano reperti imperiali sommersi: un’operazione di recupero unica, tra tutela archeologica e rilancio culturale dei Campi Flegrei.

Napoli – Un’importante operazione di recupero archeologico subacqueo ha riportato alla luce frammenti di epoca imperiale nei fondali antistanti il porto di Miseno, nel territorio di Bacoli, cuore pulsante dei Campi Flegrei. I ritrovamenti sono avvenuti nei pressi dell’antica imboccatura del porto romano di Misenum, base della Classis Misenensis, la più potente flotta del Mediterraneo occidentale in epoca romana.

I reperti emersi – tra cui architravi marmorei e colonne in cipollino – sono testimonianze tangibili di un complesso pubblico monumentale oggi sommerso a causa del bradisismo, ma che in passato dominava il paesaggio costiero. Un patrimonio che torna visibile grazie a un intervento meticoloso, frutto della collaborazione tra Soprintendenza, Comune di Bacoli e numerosi corpi specializzati.

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Il recupero dei reperti

Il sito oggetto dell’indagine si estende per circa 90 metri di lunghezza tra Punta Terone e Punta Pennata, a una profondità tra i 5 e i 9 metri. Si tratta di un accumulo intenzionale di materiali architettonici, probabilmente pensato per fungere da barriera sommersa contro le mareggiate, in epoca post-antica. Questa particolarità rende l’area un unicum nel panorama archeologico subacqueo, tanto per la sua struttura quanto per la varietà e lo stato di conservazione dei reperti.

Già dagli anni Ottanta furono effettuate ricognizioni e scavi parziali, ma solo oggi, grazie alle tecnologie più avanzate – rilievi 3D, iperspettrali e documentazione video – è stato possibile avviare una campagna sistematica di recupero.

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Gli archeologi subacquei al lavoro

La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli, con la guida della dott.ssa Simona Formola, ha coordinato le operazioni insieme ai Carabinieri Subacquei e al Comando Tutela Patrimonio Culturale. Fondamentale è stato anche il supporto logistico della Guardia di Finanza di Miseno, della Capitaneria di Porto e delle motovedette del Reparto Aeronavale di Napoli, che hanno garantito sicurezza e operatività nelle delicate fasi di sollevamento e trasporto via mare.

Grazie alla diretta streaming subacquea trasmessa sui canali istituzionali, realizzata con la tecnologia Naumacos, l’intervento è stato seguito dal pubblico in tempo reale, contribuendo a diffondere la cultura del patrimonio sommerso secondo lo spirito della Convenzione Unesco.

I reperti emersi saranno sottoposti a restauro e desalinizzazione presso il Parco Borbonico del Fusaro. Successivamente, troveranno sede in una mostra permanente al Palazzo dell’Ostrichina, storico edificio voluto da Ferdinando IV di Borbone, oggi messo a disposizione dal Comune di Bacoli. L’esposizione permetterà a cittadini e visitatori di ammirare da vicino testimonianze dell’antico splendore romano della zona, valorizzando così il Parco Vanvitelliano del Fusaro come polo museale di rilievo.

È un tassello prezioso della nostra memoria storica”, ha commentato il Soprintendente Mariano Nuzzo, che ha seguito personalmente le operazioni in mare. A fargli eco, il sindaco Josi Gerardo Della Ragione, che ha parlato di giornata storica per Bacoli e per i Campi Flegrei, sottolineando il valore turistico, culturale e identitario di un intervento che mostra come il mare flegreo sia uno scrigno ancora da scoprire.

In un territorio segnato dal bradisismo e dalla stratificazione millenaria, il recupero di Miseno dimostra quanto la valorizzazione del patrimonio sommerso possa diventare motore di sviluppo sostenibile, unendo tutela, divulgazione e promozione turistica.

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