I pusher mirano all’eredità: Polizia libera la vittima dagli aguzzini. Tre arresti a Roma

Approfittando della fragilità di un 36enne colpito dalla perdita di entrambi i genitori, lo costringono a versare una “paghetta” settimanale per coca e crack.

ROMA – Truffato, minacciato e spinto alla droga: arrestati tre aguzzini. Spogliato di tutto un 36enne fragile e solo. Lo hanno trascinato nel baratro, carpendo la sua fiducia in un momento di estrema fragilità emotiva, approfittando del dolore per la perdita dei genitori. Fingendosi salvatori, lo hanno spinto ad affidarsi a loro per ottenere le presunte cure “salvavita”. In realtà, lo costringevano a versare una “paghetta” settimanale in cambio di cocaina e crack, fino a fargli dilapidare tutto il patrimonio ereditato.

Il piano, studiato da un trio composto da due uomini e una donna, è stato smascherato dagli investigatori del Commissariato Prati, coordinati dalla Procura, che hanno arrestato i tre per usura, estorsione e spaccio di stupefacenti.

La vittima è un 36enne romano che, devastato dalla morte dei genitori, aveva trovato rifugio nelle sostanze. I tre, intuendone la disponibilità economica, gli avevano inizialmente concesso un primo “acquisto a credito”. Da quel momento, i rifornimenti erano proseguiti senza pagamento immediato, facendo lievitare il debito in poche settimane da 1800 a oltre 14mila euro.

Tra minacce continue e aggressioni fisiche, l’uomo ha iniziato a pagare in silenzio, prelevando ogni volta dal fondo ereditario. Senza mai sporgere denuncia, per timore di ritorsioni, tornava ciclicamente dai suoi aguzzini a rifornirsi, intrappolato in un meccanismo infernale. In appena tre mesi, tra consegne a domicilio, “interessi” su ogni dose e pretese settimanali sempre più esorbitanti, il debito era arrivato a superare i 30mila euro a settimana.

L’inchiesta ha preso avvio grazie alla segnalazione di un cittadino che, allarmato da urla provenienti da un appartamento in via degli Scipioni, ha avvisato il 112. Quando gli agenti sono intervenuti, la vittima ha minimizzato l’accaduto, apparendo però chiaramente reticente. Un comportamento che non ha convinto i poliziotti, i quali hanno approfondito la vicenda.

Le indagini hanno svelato la trappola in cui il giovane era caduto e che si nascondeva dietro quella lite apparentemente banale. Il copione si è interrotto pochi giorni fa, quando gli agenti hanno fatto irruzione in casa della vittima proprio mentre era in corso la consueta “visita settimanale” degli aguzzini. La donna si trovava già nell’appartamento e, mentre cercava di giustificare la sua presenza, è stato il compagno a raggiungerla, insospettito dal ritardo nella riscossione.

Durante il controllo, entrambi sono stati trovati in possesso di cocaina e crack. Ulteriori perquisizioni hanno permesso di rinvenire, nell’abitazione del gruppo, un’ingente quantità di stupefacente e un libro mastro con l’elenco dettagliato dei proventi illeciti, completo di annotazioni sui “clienti” da sollecitare. Portato al commissariato, il 36enne ha finalmente trovato il coraggio di denunciare gli abusi, le minacce e il vero inferno che stava vivendo da mesi. Al termine degli accertamenti, i tre sono stati arrestati. La misura è stata convalidata dall’autorità giudiziaria, che ha disposto per tutti la custodia cautelare in carcere.

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