Pierina Paganelli, uccisa a 78 anni

“Non usate il volto di nostra madre”: i figli di Pierina Paganelli contro la locandina pro-Dassilva

Rabbia e dolore dopo che la foto della donna è comparsa sul manifesto dell’evento organizzato dalla comunità senegalese a supporto dell’indagato. I legali: “Sfruttamento inaccettabile”.

Rimini – “Non usate il viso di nostra madre per i vostri scopi”. È un appello forte, accorato e carico di indignazione quello lanciato dai figli di Pierina Paganelli, la donna di 78 anni assassinata la notte del 3 settembre 2023 nel garage di via del Ciclamino a Rimini. A far scattare la protesta è stata la diffusione della locandina di una manifestazione organizzata dalla comunità senegalese, attesa sabato prossimo a Rimini, a sostegno dell’unico indagato per l’omicidio, il 35enne Louis Dassilva.

Nella prima versione della locandina, poi modificata dagli stessi promotori, appariva un fotomontaggio con il volto di Pierina affiancato a quello di Dassilva, attualmente detenuto nel carcere dei Casetti dal 16 luglio 2024. L’immagine ha provocato sdegno e dolore nei familiari della vittima, che si sono subito rivolti ai propri avvocati Monica e Marco Lunedei.

In una nota diffusa dai legali, la famiglia Paganelli annuncia di aver diffidato formalmente gli organizzatori e di essere pronta ad agire in tutte le sedi giudiziarie per tutelare la memoria della madre. “Gli eredi della vittima procederanno giudizialmente contro coloro che si stanno servendo con finalità speculative dell’immagine della madre barbaramente uccisa – si legge nel comunicato – millantando non meglio precisate ricerche di presunte (quanto assurde) verità”.

I legali sottolineano che la ricerca della verità spetta esclusivamente alla Procura e alle autorità preposte. “Con particolare riferimento alla locandina circolata nei giorni scorsi – proseguono gli avvocati Lunedei – la famiglia non intende assolutamente permettere che l’immagine della signora Pierina venga accostata proprio a quella dell’unico gravemente indiziato del suo omicidio”.

Nei confronti di Louis Dassilva, unico indagato, la Procura della Repubblica di Rimini ha appena notificato la conclusione delle indagini, contestando anche la premeditazione del delitto. Dassilva si è sempre dichiarato innocente e la comunità senegalese locale si è mobilitata in suo sostegno, ma la famiglia Paganelli ribadisce con forza che ogni manifestazione non può e non deve violare la dignità della vittima.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa