“Venite, ho ucciso mia moglie” ma è una trappola: convalidato l’arresto del 64enne di Ozieri

L’uomo aveva saturato di gas la sua casa e attirato sul posto i militari con l’idea di farli saltare in aria: poteva essere una strage.

Sassari – Tentata strage, simulazione di reato e minaccia a pubblico ufficiale: con queste accuse Antonio Maria Pani, il 64enne che la sera del 29 aprile ha saturato di gas la sua casa a Ozieri e attirato sul posto i carabinieri dicendo di aver ammazzato la moglie, con l’idea di far esplodere la palazzina, è comparso stamattina davanti al GIP. L’arresto è stato convalidato e l’uomo resta in carcere.

Pani ha ammesso di aver preparato lui la trappola per le forze dell’ordine, ma ha specificato che si trattava solo di una simulazione, e che non aveva intenzione di fare una strage ma solo di far fare una brutta figura a carabinieri e poliziotti, ritenendoli responsabili della separazione da sua moglie, che anni fa lo aveva denunciato per maltrattamenti.

La sera di giovedì 29 aprile, Pani, ex carabiniere, ha aperto i rubinetti di due bombole del gas nel suo appartamento, ha sigillato porte e finestre con nastro isolante e ha telefonato al 112 dicendo: “ho ammazzato mia moglie” per attirare sul posto le forze dell’ordine. Poi è andato a nascondersi in un bunker sotterraneo, pronto a far esplodere l’appartamento.

Quando i vigili del fuoco, i carabinieri e i poliziotti sono arrivati sul posto, qualcosa ha fatto desistere il 64enne dal suo disegno omicida. I vigili hanno chiuso il gas e le forze dell’ordine si sono messe in contatto con la moglie di Pani, verificando che stesse bene.

In casa l’uomo aveva manoscritti contro polizia, carabinieri e magistratura e libri e manifesti inneggianti al fascismo.

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