Dalle indagini emerge che Andrea Luongo pare fosse ossessionato da Chiara Spatola, uccisa col fidanzato Simone Sorrentino con un coltello da sub.
Torino – Quello che sembrava un duplice omicidio originato da una lite condominiale e poi culminato con il suicidio del killer a Volvera, a pochi chilometri dal capoluogo piemontese, assume ora nuovi contorni. Tra testimonianze e racconti che emergono nelle indagini. Forse la furia omicida di Andrea Longo, 35 anni, che nella serata di giovedì 24 aprile ha ucciso una coppia di vicini di casa, Simone Sorrentino, 24 anni, e Chiara Spatola, 28 anni, per poi togliersi la vita, è stata scatenata da un’ossessione che aveva per la ragazza. Come riportano varie notizie di stampa e indiscrezioni sul movente, l’omicida potrebbe aver agito per motivi passionali.
Appresa la notizia i genitori dei due ragazzi sono subito accorsi sul posto, chiedendo perché non fosse stato possibile rendere innocuo quell’uomo che, secondo quanto riferito, aveva già dato l’impressione di poter essere un pericolo per la coppia. Gli investigatori hanno confermato che tra le due vittime e l’uomo i rapporti erano tesi. Una delle piste seguite dagli inquirenti è che l’omicida potesse essere ossessionato dalla ragazza. poche ore prima di commettere l’assassinio Longo aveva chiamato il 118 dicendo di non sentirsi bene, ma l’ambulanza era poi andata via senza portarlo in ospedale. Proseguono le indagini per definire i contorni della tragedia, coordinate dal pubblico ministero Dionigi Tibone della procura di Torino.

La coppia, secondo quanto aveva scritto l’Eco del Chisone, stava per trasferirsi in un’altra casa e in un’altra città, a Rivalta Torinese. Ma due sere fa il camionista avrebbe suonato al campanello dell’appartamento dei due giovani, facendosi aprire. Poi l’aggressione, i cui dettagli devono ancora essere chiariti dagli investigatori. Chiara e Simone hanno cercato di fuggire ma non sono riusciti a mettersi in salvo. Nell’appartamento al primo piano del condominio – secondo una prima ricostruzione – avrebbe ucciso a coltellate la coppia di vicini e poi con la stessa arma si sarebbe tolto la vita con un fendente alla gola con il coltello da sub. Su quello che probabilmente è un duplice omicidio seguito da un suicidio indagano i carabinieri.
Secondo le prime testimonianze raccolte, l’aggressione sarebbe maturata al culmine di una lite tra la coppia e l’uomo armato del coltello. La coppia avrebbe cercato di fuggire, ma il 34enne con il grosso coltello in mano l’ha raggiunta nel cortile della casa, colpendola mortalmente. Nello stesso cortile sono stati trovati i corpi dai soccorritori. Ma ogni tentativo di salvare la vita ai tre è stato vano. Sono ancora in corso i rilievi della Scientifica. I primi ad intervenire sul posto, oltre ai soccorritori del 118 sono stati i carabinieri della stazione di None, poi sono intervenuti anche i militari dell’Arma del comando provinciale di Torino. Pare che i due giovani si fossero lamentati con il 35enne per questioni di vicinato. Longo, affetto da problemi psichici, era venuto da poco ad abitare nel condominio e pare che i rapporti con la coppia di 20enni fossero già piuttosto tesi.