21enne egiziano ucciso nel Milanese: fermati tre fratelli italiani e un loro amico

L’omicidio di Mohamed Elsayed Elsharkawy ad Abbiategrasso è giunto al termine di una notte di tensioni tra due gruppi di giovani per un debito di droga da 600 euro.

Abbiategrasso (Milano) – Nella notte tra il 18 e il 19 aprile, Mohamed Elsayed Elsharkawy, un 21enne di origine egiziana, è stato ucciso con una coltellata tra polmone e cuore in via Bruno Fusé, un’area di case popolari ad Abbiategrasso, nel Milanese. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano e della Compagnia di Abbiategrasso hanno fermato quattro giovani italiani – tre fratelli di 27, 20 e 18 anni e un loro amico di 27 anni, tutti residenti in via Fusé – accusati di concorso in omicidio. Il movente, secondo le indagini, è un debito di 600 euro legato a un mancato acquisto di hashish. Le ricostruzioni, basate su testimonianze e video di sorveglianza, delineano una sequenza di tre scontri tra gruppi rivali, culminata nella coltellata fatale. I fermati sono stati trasferiti al carcere di Pavia.

La tragedia si è consumata in un contesto di tensioni tra due gruppi di giovani, uno di italiani e uno di egiziani, nella notte tra venerdì e sabato. Secondo quanto ricostruito dai militari, coordinati dalla pm Valentina Terrile della Procura di Pavia, ci sarebbe stata una prima rissa in un bar nel centro di Abbiategrasso tra i quattro italiani e la vittima, che era in compagnia di alcuni connazionali. Motivo scatenante dello scontro, un debito di 600 euro. Mohamed, nelle settimane precedenti, avrebbe ricevuto il denaro dagli italiani per acquistare hashish, senza mai consegnare la droga..

Intorno alle 2 i quattro avrebbero raggiunto Mohamed, questa volta da solo, in via Bruno Fusé, una stradina accanto a un complesso di case popolari. Durante questo secondo confronto, uno degli aggressori ha sferrato una coltellata mortale al petto del 21enne, tra polmone e cuore. Mohamed è stato trovato agonizzante sotto un porticato da un residente, che ha chiamato il 118. Mohamed, soccorso in condizioni critiche, è stato trasportato all’ospedale di Legnano in codice rosso. Nonostante un intervento chirurgico d’urgenza, è morto in sala operatoria per un arresto cardiaco.

Le indagini che hanno portato al fermo dei quattro sospettati, si sono valse delle immagini catturate dalle telecamere nelle aree circostanti via Fusé, video che testimoniano gli spostamenti dei quattro e della vittima. Residenti e frequentatori hanno inoltre fornito dettagli sugli scontri, confermando la presenza dei quattro italiani e il contesto di tensione legato allo spaccio. Non da ultimo, un coltello a serramanico, trovato sotto una porta in via Fusé da un senzatetto noto come “Tito”, è stato repertato come possibile arma del delitto. L’uomo ha dichiarato di aver cercato di aiutare la vittima senza allertare i soccorsi, e la sua versione è al vaglio degli inquirenti. Nei momenti successivi all’omicidio, gli amici di Mohamed avrebbero raggiunto i quattro italiani, dando luogo a un terzo confronto violento.

I quattro fermati, accusati di concorso in omicidio sono stati trasferiti al carcere di Pavia. Le indagini proseguono per accertare chi abbia materialmente sferrato la coltellata fatale e per chiarire eventuali responsabilità aggiuntive.

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