Maxi sequestro di medicinali al Porto di Fusina: operazione di Finanza e Dogane

Oltre 900.000 le dosi intercettate, tutte di origine asiatica: valore commerciale circa 2,3 milioni di euro.

Venezia – Un’importante operazione antidroga e di tutela della salute pubblica è stata condotta dal II Gruppo Venezia della Guardia di Finanza in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che hanno sequestrato oltre 900.000 dosi di medicinali provenienti da paesi extracomunitari al Porto di Fusina.

I farmaci sono stati rinvenuti all’interno di un semirimorchio sbarcato da una motonave proveniente dalla Grecia, abilmente occultati tra merci destinate a imprese logistiche italiane. La merce, imballata in cellophane nero per impedirne l’individuazione immediata, è stata sottoposta a controllo tramite scanner mobile e successivamente ad una verifica fisica che ha portato alla scoperta di sostanze farmaceutiche di origine asiatica, prive della documentazione certificativa e delle necessarie autorizzazioni sanitarie.

I prodotti, classificati come medicinali ad uso urologico, se immessi nel mercato illecito, avrebbero potuto raggiungere un valore commerciale di circa 2,3 milioni di euro. La loro introduzione in Italia senza le dovute autorizzazioni dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) è vietata, poiché i farmaci non certificati rischiano di essere alterati o contenere principi attivi non conformi agli standard di sicurezza.

Tutti i prodotti sono stati sequestrati e i responsabili denunciati per violazioni del D.Lgs. 219/2006, che regola la commercializzazione dei medicinali in Italia. L’operazione rientra nel quadro di un’intensificazione dei controlli doganali e della sicurezza sui prodotti, a tutela degli interessi erariali e della salute pubblica.

Le indagini sono ancora in fase preliminare e, in rispetto del principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza degli indagati sarà accertata solo in seguito a sentenza definitiva.

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