La premier telefona alla madre di Alberto Trentini: “Massimo impegno”

Anche Laura Boldrini ha avuto una lunga conversazione telefonica con Alessandra Ballerini, l’avvocata che si sta occupando del caso del cooperante italiano.

Roma – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha contattato al telefono Armanda Colusso, la madre di Alberto Trentini, il cooperante italiano originario del Lido di Venezia che si trova in carcere a Caracas, in Venezuela, dal 15 novembre 2024. Sul contenuto del colloquio telefonico non sono trapelati dettagli. Da quanto si è appreso, però, Giorgia Meloni ha ribadito quanto aveva già detto pubblicamente il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ovvero che il caso di Trentini è all’attenzione del governo, che sta facendo il massimo per riportarlo a casa nel più breve tempo possibile. 

Anche Laura Boldrini, deputata Pd e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, sottolinea di aver “avuto una lunga conversazione con Alessandra Ballerini, l’avvocata che si sta occupando del caso di Alberto Trentini, il cooperante italiano detenuto in Venezuela. Dal 15 novembre Alberto è in una prigione venezuelana e da allora non si hanno più sue notizie. La famiglia è estremamente preoccupata e neanche il console italiano è riuscito a incontrarlo. Per altro, il nostro connazionale soffre di ipertensione e non sappiamo se stia ricevendo le cure necessarie”.

Laura Boldrini

“Lo scorso 14 gennaio, – prosegue – insieme ai colleghi Peppe Provenzano, Fabio Porta, Gianni Cuperlo ed Enzo Amendola e con la collega Lia Quartapelle, abbiamo presentato un’interrogazione al ministro Tajani, ma non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta. Mi unisco all’auspicio della famiglia Trentini chiedendo al governo italiano di fare tutto il necessario per riportare a casa Alberto, come ha fatto con Cecilia Sala. Alberto Trentini è l’unico con la cittadinanza solo italiana, per quanto a nostra conoscenza, arrestato in Venezuela, ma ci sono anche altre sei persone con la doppia cittadinanza italo-venezuelana attualmente detenute nelle carceri del paese perché oppositori di Maduro. Il governo cerchi di aprire uno spiraglio anche sui loro casi”, conclude Boldrini.

Sono passati cinque mesi da quando il cooperante italiano Alberto Trentini è stato arrestato in Venezuela, e le trattative per la sua liberazione sono tutt’altro che semplici. Ma la deputata del Pd Laura Boldrini, presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, fa notare che “sono almeno sei gli italo-venezuelani arrestati dal regime autoritario di Maduro e di cui il governo italiano deve chiedere la scarcerazione”. Insieme al collega Fabio Porta, ha incontrato anche Maria Rosa De Grazia, figlia del deputato Americo De Grazia arrestato lo scorso agosto e ora nel carcere di El Helicoide di Caracas. Da allora la sua famiglia non ha più notizie, il suo avvocato non riesce a parlargli, neanche il console onorario, nonostante gli sforzi, è riuscito ad incontrarlo. La madre 90enne, che deve sottoporsi ad un delicato intervento di bypass, vorrebbe poter sentire il figlio al telefono, ma anche questo sembra essere impossibile. 

De Grazia è stato arrestato dopo una visita medica colto ‘in flagrante’ mentre stava pubblicando un post sui social molto critico nei confronti di Maduro. Questo gli è costato l’accusa di terrorismo e incitazione all’odio”. Del caso di De Grazia, il primo a parlarne la scorsa estate era stato il deputato di Fdi eletto all’estero, Andrea Di Giuseppe.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa