Carlo Masci, dopo il suicidio di un detenuto e la rivolta nel penitenziario abruzzese ha più volte chiesto la massima attenzione istituzionale.
Pescara – Il sindaco Carlo Masci, si “attivi nei confronti del ministero della Giustizia, affinché vengano stanziate le opportune risorse economiche necessarie alla realizzazione di una nuova struttura carceraria, in grado di accogliere dignitosamente i detenuti ospitati presso la Casa circondariale di Pescara e tutelare la qualità delle condizioni di lavoro degli addetti della Polizia penitenziaria”. E’ l’ordine del giorno congiunto, approvato dal Consiglio comunale del capoluogo abruzzese, sulle criticità del carcere San Donato, in cui si impegna il primo cittadino a mobilitarsi per l’emergenza. Nel documento s’invita anche Masci “ad individuare, in collaborazione con i Comuni limitrofi, il nuovo sito idoneo ad ospitare la realizzazione della nuova struttura carceraria, da sottoporre al Ministero della Giustizia”.
A metà febbraio si è toccato il fondo dell’emergenza, con l’ennesimo suicidio in cella che aveva fatto scoppiare la rivolta nel carcere di Pescara. Così il sindaco era intervenuto: “Quanto accaduto nei giorni scorsi nel carcere abruzzese “riaccende i riflettori in maniera preoccupante sulla casa circondariale, da tempo alle prese con una serie di problemi irrisolti che meritano la massima attenzione istituzionale. Il suicidio di un giovane detenuto e una violenta rivolta negli spazi del carcere del capoluogo adriatico mi spingono a sollecitare al Governo un intervento ormai improcrastinabile”, aveva detto.
Masci, come si legge nell’ordine del giorno, dovrà attivarsi nei confronti del Ministero della Giustizia, qualora la realizzazione della nuova struttura carceraria non fosse percorribile immediatamente e comunque nelle more della nuova realizzazione, affinché vengano stanziate le risorse necessarie a ristrutturare l’attuale struttura carceraria Casa circondariale di Pescara San Donato al fine di adeguarla sotto l’aspetto logistico al numero di detenuti presenti presso l’Istituto e alla tutela della qualità delle condizioni di lavoro degli addetti della Polizia penitenziaria in servizio presso la struttura”. Il sindaco è anche chiamato ad ‘attivarsi nei confronti del ministero affinché provveda a rinforzare il corpo della Polizia penitenziaria attualmente in servizio presso la Casa circondariale di Pescara assegnando all’istituto nuove unità lavorative, a copertura del personale necessario per la gestione del carcere”.
All’odg “è stato calato anche il nostro ordine del giorno sulle condizioni della struttura carceraria di Pescara”. Ha dichiarato il consigliere comunale Domenico Pettinari. “La Città di Pescara ospita la struttura carceraria denominata Casa Circondariale di Pescara San Donato – scrive Pettinari dai banchi dell’opposizione – L’Istituto risale agni anni 60 e ospita 381 detenuti su una capienza regolamentare di 276 posti, come rilevato dai dati pubblicati sul sito internet del ministero della Giustizia. Sempre dai dati pubblicati del ministero della Giustizia, presso l’Istituto operano 122 addetti di Polizia penitenziaria, contro le 166 unità previste”. Il Consiglio comunale dedicato alle criticità del carcere pescarese segue la rivolta dei detenuti e la morte di un giovane egiziano suicidatosi in cella